Convitto: il crollo annunciato, la prevenzione sulla carta straccia

31 Agosto 2009   10:25  

VISUALIZZA LA RELAZIONE TECNICA DEL 2004  DI COLLABORA ENGINEERING - Prima di tirar fuori le carte e farci il sangue amaro sullo strano caso del crollo del Convitto nazionale, occorre partire da lontano.

Chi scrive al Convitto nazionale ci ha frequentato le scuole medie, tanti anni fa. Un bel ricordo, tutto sommato. Le prime vere amicizie, le prime scoperte delle cose piacevoli della vita, come alcune cose scritte e spiegate sui libri,  il fare filone nelle calde mattine di primavera, il panino con le alicette di sor Tonino divorato nell'ora di ricreazione sulla panchine di via Sallustio brulicante di vita. E poi la possibilità di trascorrere tanto tempo a L'Aquila, che per un pendolare proveniente da un paesino di montagna,  appariva una grande metropoli piena di luci, cose e persone. Ricordi scanditi anche da tanti scappellotti, conocchie, schicchere alle orecchie, pàccheri sul collo, impartiti a noi piccoli ed irrequieti somari in grembiule, da alcuni professori del Convitto particolarmente violenti. Un professore, ricordo in particolare, stimolava la nostra sensibilità musicale per mezzo della bacchetta 'Mariannina', con la quale scudisciava le mani dei futuri Chopin falliti.

Il Convitto, nella mia psico-geografia urbana, è poi scomparso nel nulla. Ho saputo che però negli anni era diventato un istituto scolastico allineato con i  metodi pedagogici degni di un paese civilizzato. Restava in me l'idea di un luogo in cui si custodivano e insegnavano i Sacri Valori della Serietà e della Disciplina.

Mi sono ritrovato davanti al Convitto all'alba del 6 Aprile 2009. Non dimenticherò mai lo sguardo di un padre fisso verso il portone della scuola, oltre cui c'erano solo macerie fumanti,  buio e urla sincopate. Ricordo le sue lacrime amare, quando il suo sguardo ha incrociato quello, silenzioso e rassegnato, di un vigile del fuoco tutto impolverato.

Quella maledetta notte sotto le macerie del Convitto hanno perso la vita tre ragazzi a causa del crollo di un'ala dell'edificio adibito al pernottamento degli studenti.

I morti potevano essere molti di più. Per fortuna infatti tanti genitori non hanno dato retta alle rassicurazioni della Commissione grandi rischi, e dell'illustre esperto in terremoti professor Boschi, che dopo mesi di scosse hanno continuato a ripetere, senza nessuna evidenza scientifica, che non c'era nulla da temere, che si trattava di normali scosse di assestamento. Quella notte poi un dirigente dell'Aquila Rugby, fidandosi dell'istinto e del buon senso, dopo la scossa delle 11, ha fatto uscire quattro ragazzi delle giovanili che pernottavano al Convitto.

EPPURE LA TRAGEDIA DEL CONVITTO ERA ANNUNCIATA DAL LONTANO 2004

Lo dimostra il documento che potete  leggere in questà pagina. Si tratta di una relazione tecnica redatta nell'ambito del progetto "Edilizia scolastica e rischi territoriali", realizzata ben cinque anni fa da Collabora Engineering e Protezione civile e finalizzata a verificare la tenuta sismica del palazzo ottocentesco che ospita il Convitto nazionale dell'Aquila, ma anche il liceo classico, la biblioteca, negozi, uffici e recentemente anche la Presidenza della provincia .

A leggere questa relazione tecnica, con il senno di poi, c'è da rimanere sconcertati:

'' Al momento del sopralluogo – si afferma nel documento - sulla struttura portante si è rilevato un quadro fessurativo esteso per il 35 % del complesso scolastico e un livello massimo del danno valutato di grave entità. Si consiglia pertanto di tenere sotto attento e costante controllo il quadro fessurativo per evidenziare eventuali evoluzioni del quadro stesso. Sono state riscontrate numerose lesioni passanti con spessore maggiore a 2mm sulle murature portanti di spessore maggiore a 25 cm ed inoltre sono stati riscontrati forti cedimenti in prossimità degli appoggi dei solai nell’ala che ospita la Succursale dell’IIS Domenico Cotugno. ''

E ancora:

''Il complesso edilizio presenta alcune parti con stato in scadente stato manutentivo; alcune parti della copertura lignea sono notevolmente degradate causa infiltrazioni d’acqua..''

La conclusione, scontata, fa raggelare il sangue:

''La posizione e la tipologia costruttiva dell’isolato, inducono a ritenere la presenza di un elevato rischio in caso di evento sismico, rischio dovuto soprattutto alla possibilità di crolli sia puntuali (vedi torre campanaria) sia crolli non puntuali (vedi costruito storico che fronteggia il complesso edilizio su via Patini).''

Il Convitto presentava insomma ''un elevato rischio in caso di evento sismico'' scritto a chiare lettere, già nel 2004.

Eppure nessuno, tra chi è pagato anche profumatamente per dirigere, governare e prendere decisioni, assumersi responsabilità, nonostante mesi di scosse sismiche premonitrici, ha preso provvedimenti.

Sono stati spesi soldi pubblici, opportunamente, per verificare la sicurezza e la stabilità di un edificio che ogni giorno era frequentato da centinaia di persone, allocato su un territorio tra i più sismici d'Italia.

L'esito e le prescrizioni  deducibili da quello studio sono rimaste carta straccia, un documento tra i tanti sfornato dalla kafkiana burocrazia italiana, chiuso dentro un cassetto o riposto su uno scaffale a prendere la polvere.

Ora la magistratura ha aperto un'inchiesta. La signora Lucia Catarinacci di Trasacco, madre di una delle vittime, Luigi Cellini, di soli 15 anni, chiede giustizia e in un esposto fa presente che ''nel Convitto cadevano calcinacci e quando pioveva entrava acqua,'' che il Convitto ''non era dotato né di scale né di luci di emergenza, tanto che la notte del sisma rimase completamente al buio.''

Eppure, si legge ancora nell'esposto,''qualche giorno prima del 6 aprile 2008 alcune persone, da identificarsi, avevano eseguito dei controlli sul Convitto, ritenendolo agibile tanto che avevano affisso all'entrata dello stesso un documento che ne attestava l'agibilità''.

E non è tutto, la signora Caterinacci sostiene che quella notte, dopo la prima scossa premonitrice  della sera ''quattro ragazzi dell'Aquila Rugby sono stati portati via dal Convitto da un responsabile della società mentre un altro giovane, che voleva allontanarsi dalla struttura perché impaurito dalle scosse che precedettero quella letale, sarebbe stato ricondotto dentro e rassicurato''.

Tornano in mente  le parole, sempre illuminanti e attuali, di Ennio Flaiano: ''In Italia le cose sono gravi, ma non sono serie''...

Filippo Tronca

 

IL DOCUMENTO

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Regione Abruzzo – Direzione Opere Pubbliche e Protezione Civile
Servizio Previsione e Prevenzione dei Rischi

 

EDILIZIA SCOLASTICA E RISCHI TERRITORIALI

OGGETTO:

 Relazione Scuola CONVITTO NAZIONALE (AQVC01000P)

U.A.S.

CONVITTO NAZIONALE (AQVC01000P)

Indirizzo:

CORSO PRINCIPE UMBERTO, n° 12

Comune:

L’AQUILA

Distretto:

1

Provincia:

L’AQUILA

Squadra:

A8025

Data:

10/05/2004

 

 

PREMESSA

Nell'ambito del progetto pilota denominato "Edilizia scolastica e rischi territoriali" il team A8025 ha effettuato n° 2 sopralluoghi presso il complesso scolastico sito nel Comune di L’Aquila (Aq), Corso Principe Umberto n° 12 in data 03/07/2003 e 16/04/2004.

La scuola in oggetto condivide il sopracitato complesso scolastico con le scuole SME L. Antinori (AQMM007006) e Succursale IIS “D. Cotugno” (AQIS00100A-A).

IL COMPLESSO SCOLASTICO

descrizione:

La scuola oggetto di rilievo, di proprietà in parte del Convitto Nazionale ed in parte provinciale, è composta da n. 1 unità edilizie denominate per convenzione con le lettere maiuscole dell’alfabeto.

L’unità edilizia A, e dunque l’intero complesso edilizio, è un grande isolato storico del centro urbano con forma approssimativamente rettangolare di lati 100m X 60m con tre corti interne. Due lati del rettangolo, che danno rispettivamente su Corso Principe Umberto e Corso Vittorio Emanuele, sono completamente porticati.

L’unità edilizia A, edificata verso la seconda metà del XIX secolo e completamento dei portici intorno agli anni ‘20 presenta in parte n. 3 piani abitabili ed in parte n. 2 piani abitali ed 1 sottotetto non utilizzato ma ispezionabile, e si sviluppa per un’altezza media interpiano di 5,40 m ed una superficie coperta di 2365 mq. La struttura verticale è del tipo in muratura portante con pietrame. Gli orizzontamenti presentano una struttura portante parte in putrelle di acciaio e tavelloni e parte a volte in muratura sia a botte e sia a crociera senza cordoli in c.a.. La copertura è, dal punto di vista tipologico, a falde con struttura portante in legno, senza cordoli in c.a..

All’interno del complesso edilizio sorge una torre campanaria in muratura e la Chiesa della Concezione.

Il complesso edilizio è notevolmente disomogeneo per quanto riguarda sia la tipologia di muratura impiegata sia per quanto riguarda le ristrutturazioni effettuate.

All’interno del complesso scolastico si svolgono funzioni attinenti alle attività didattiche della scuola Convitto Nazionale (AQVC01000P), della scuola SME L. Antinori (AQMM007006) e della Succursale dell’IIS Domenico Cotugno (AQIS00100A-A) e funzioni attinenti alla Biblioteca Provinciale ed ai numerosi esercizi commerciali presenti al pian terreno. Il numero di utenti mediamente presenti nell’arco della giornata tipo all’interno del complesso stesso e’ di n. 600 tra studenti personale docente personale non docente e gli utenti degli esercizi commerciali; di cui n. 53 riferibili al Convitto Nazionale, n. 27 riferibili alla scuola SME L. Antinori, n. 50 riferibili alla Succursale dell’IIS Domenico Cotugno ed il restante riferibile agli utenti degli esercizi commerciali.

criticità:

Al momento del sopralluogo sulla struttura portante si è rilevato un quadro fessurativo esteso per il 35 % del complesso scolastico e un livello massimo del danno valutato di grave entità. Si consiglia pertanto di tenere sotto attento e costante controllo il quadro fessurativo riportato negli appositi allegati (modello scheda lesione) per evidenziare eventuali evoluzioni del quadro stesso. Sono state riscontrate numerose lesioni passanti con spessore maggiore a 2mm sulle murature portanti di spessore maggiore a 25 cm ed inoltre sono stati riscontrati forti cedimenti in prossimità degli appoggi dei solai nell’ala che ospita la Succursale dell’IIS Domenico Cotugno.

Il complesso edilizio presenta alcune parti con stato in scadente stato manutentivo; alcune parti della copertura lignea sono notevolmente degradate causa infiltrazioni d’acqua.

Sulla base della documentazione fornita dall’ufficio tecnico comunale e delle indagini svolte si evidenziano criticità per quello che riguarda gli indicatori diretti dei rischi e, nel particolare i percorsi interni sono ingombrati da oggetti potenzialmente instabili (armadi, scaffalature, etc. etc.) ed inoltre si rileva la presenza di elementi architettonici non strutturali (comignoli, balaustre, etc. etc.) incombenti e/o male ammorsati; non si evidenziano, invece, criticità per quello che riguarda gli altri indicatori diretti dei rischi così come individuate nel dettaglio nelle schede di rilievo.

IL SITO

descrizione:

L’Area su cui sorge il complesso scolastico, con estensione di 1000 mq, si trova in pieno centro urbano del comune di L’Aquila. Essa ha, dal punto di vista morfologico, una configurazione per lo più pianeggiante con modeste differenze di quote tra i vari spigoli, ad eccezione del fronte su Via Sallustio sul quale si riscontra la differenza maggiore di quota; essa presenta n. 1 accesso carrabile di circa 3 m che non permette quindi un accesso alle corti interne ad eventuali mezzi di soccorso.

criticità:

Sulla base della documentazione fornita dall’ufficio tecnico comunale e delle indagini svolte non si evidenziano criticità per quello che riguarda gli indicatori indiretti dei rischi dell’area ove sorge il complesso scolastico e, nel particolare, non si ha notizia di frane a valle o a monte del fabbricato in un raggio di 500 mt.; nei muri di contenimento non si sono osservati fenomeni deformativi o preoccupanti quadri fessurativi, non sono presenti edifici pericolanti in aderenza agli edifici del complesso scolastico, i quali non insistono su un’ area di terreno di riporto; nelle vicinanze del complesso scolastico non si sono verificate modificazioni del fondo stradale, non sono stati effettuati recentemente scavi, né demoliti fabbricati o ultimate nuove costruzioni; non esistono infine sorgenti di potenziale inquinanti di origine chimica o biologica.

La posizione e la tipologia costruttiva dell’isolato, inducono a ritenere la presenza di un elevato rischio in caso di evento sismico, rischio dovuto soprattutto alla possibilità di crolli sia puntuali (vedi torre campanaria) sia crolli non puntuali (vedi costruito storico che fronteggia il complesso edilizio su via Patini).

Dati di Vulnerabilità

 

Unità Edilizia

Indice di Vulnerabilità Strutturale (VS)

Classe di danno

(Da)

Indice di Vulnerabilità di Area

(VA)

Indice di Rischio Sismico (IRS)

Probabilità di collasso annuo (Pca)

Frazione di utenti esposti

(Ue)

Danno presunto (D95)

AQVC01000P_A_Ed1

51

C4

0

0.20E+00

0.15E-02

0.20

0.27

AQVC01000P_A_Ed2

52

B1

0

0.15E+00

0.15E-02

0.15

0.28

AQVC01000P_A_Ed3

41

B1

0

0.46E-01

0.30E-03

0.24

0.22

AQVC01000P_A_Ed4

71

D4

0

0.23E+00

0.15E-02

0.24

0.40

 

Note esplicative

L’indice di vulnerabilità strutturale (Vs) descrive la propensione dell’edificio a subire danni in occasione di un terremoto. Negli edifici con struttura portante in muratura varia da 0 a 100. Se è minore di 20 la vulnerabilità è bassa (B); se è maggiore di 80 la vulnerabilità è alta (A); tra 40 e 60 è media (M). Per gli edifici con struttura portante in c.a la vulnerabilità strutturale è indicata direttamente con una lettera corrispondente al livello: alto (A), medio-alto (MA), medio (M), medio-basso (MB), basso (B).. Essendo valutato solo sulla base di caratteristiche intrinseche della struttura, è necessario correlarlo all’intensità del terremoto atteso nel sito per avere informazioni sulla reale possibilità che i danni avvengano: a vulnerabilità alta, per esempio, può corrispondere un rischio basso se l’edificio sorge in un sito con terremoti attesi di bassa intensità. Il parametro D95 quantifica il danno presunto per effetto di un terremoto atteso nel sito con periodo di ritorno di 95 anni. Valore nullo di D95 significa assenza di danno; valore pari a 1 significa crollo completo. Il periodo di ritorno considerato qui è quello utilizzato per le verifiche allo stato limite di danno nella normativa vigente.

Il parametro Classe di Danno (Da) è una sintetica descrizione dell’attuale consistenza e diffusione del danneggiamento nell’edificio. La lettera A indica nessun danno. Le lettere B, C, D ed E corrispondono rispettivamente a danno lieve, medio, grave e gravissimo. La lettera F indica danno totale. Il numero che segue la lettera indica l’estensione in termini percentuali: 0 indica estensione massima del 10%, 1 estensione massima del 20% e così via fino a 8 che indica estensione massima del 90%. Il numero 9 indica estensione superiore al 90%. Per esempio, la sigla C2 indica un danno medio per una estensione massima del 30%.

L’indice di vulnerabilità di area (Va) tiene conto delle condizioni ambientali del sito dove sorge la scuola. Varia da 0 a 100. Se è minore di 10 la vulnerabilità è bassa; se è compreso tra 10 e 19 la vulnerabilità è media; se maggior o uguale a 20 sono richiesti accertamenti più approfonditi. Questo indice attualmente non è correlabile all’intensità del terremoto atteso nel sito.

L’indice di rischio sismico (Irs) è il prodotto della probabilità di collasso annuo e del numero di vittime attese.

La probabilità di collasso annuo (Pca) può essere vista come frazione di una famiglia di edifici tutti identici che crolla ogni anno per effetto del terremoto atteso nel sito. Oppure, l’inverso della probabilità rappresenta il numero di anni durante i quali l’edificio riesce a sopravvivere senza crolli provocati dai terremoti attesi. Il numero di vittime attese è un parametro che dipende dal tipo di utenti che occupano l’edificio e dal percorsi che questi devono fare per salvarsi da un crollo. Si tratta quindi di un parametro indipendente dalle prestazioni sismiche dell’edificio che evidenzia il numero di utenti oggettivamente deboli (bambini e disabili); il percorso è qui semplicemente descritto dal numero di piani dell’edificio e dalla larghezza della strada prospiciente.

In tabella è riportato il numero di utenti totale (Nut), la frazione di utenti esposti (Ue)(rapporto tra numero di vittime attese e Nut) ed il rischio sismico complessivo. L’indice di rischio definito in questo modo ha un valore convenzionale; malgrado ciò, può essere considerato un utile strumento per definire graduatorie, la cui validità è certificata dalla considerazione esplicita dei principali fattori di rischio sismico e dall’omogeneità di valutazione degli stessi.

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