L'Aquila: nuova vita per l'infobox Google, un luogo wi-fi per la socialità

Dopo un nostro articolo l'intervento risoluto di Google Italia

04 Febbraio 2012   12:20  

Ne avevamo parlato non troppo tempo fa, quel box in centro storico, in un piazza tutt'intorno puntellata, un segno di modernità, di mondo che cammina, di vita.

Così lo avevano accolto i cittadini aquilani quando il 14 giugno 2011 fu inaugurato. Pareti di vetro, tutto profilato di bianco e dentro postazioni internet per lanciare il progetto on line Noi L'Aquila (www.noilaquila.it) ideato e fortemente voluto da Google Italia, che di quel box era proprietario.

Per tre mesi rimase aperto (fino a settembre 2011) disponibile a chi voleva partecipare al progetto virtuale Noi L'Aquila che puntava a rilanciare la memoria aquilana attraverso la diretta partecipazione degli abitanti della città mortalmente ferita nel 2009, ma anche di chi, venuto da fuori, aveva vissuto di quella città attimi, momenti rimasti nel cuore. 

In quel box, Infobox per l'esattezza, chiunque poteva entrare e attraverso la piattaforma virtuale messa a punto da Google poteva inserire frasi, foto, per lasciare memoria della città che fu, e ricostruire il futuro.

Il box, frequentato da oltre 100 persone al giorno, molte delle quali non più giovanissime, era diventato un importante punto di ritrovo, un luogo della socialità dove si poteva stare insieme senza necessariamente bere, un luogo di educazione alle nuove tecnologie.

Il progetto Noi L'Aquila continua ancora on line, sua sede naturale, e Google Italia, dopo averlo lanciato, fatto conoscere agli aquilani e ai turisti, dopo aver avvicinato molti degli avventori al mondo di internet, a loro ancora sconosciuto, chiude il box così come era previsto.

Su www.noilaquila.it il progetto è più vivo che mai e tutti possono accedervi.

Dopo di che, una fase di stallo durata a lungo, ha fatto sì che quel luogo diventasse un posto, anche'esso, come molta parte del centro, abbandonato, con in più cartacce all'interno e locandine stracciate attaccate all'esterno. Un luogo prima luminoso e vitale, poi vuoto e triste. Lo documentammo (clicca qui) e siamo felici di poter dire che qualcosa si è mosso, in positivo.

Siamo altresì felici di dire che se ciò è accaduto è anche per il nostro articolo (finito fino alla casa madre di Google) con cui testimoniammo lo stato del box a distanza di mesi dall'apertura.

Google ora ha donato il box all'ANFE (associazione nazionale famiglie emigrate) che è stato sin dall'inizio soggetto molto attivo nel progetto Noi L'Aquila.
Attualmente sono in via di definizione le carte bollate, ma ormai è questione di poco tempo.

Il luogo tornerà aperto alla città come access point: lì si potrà accedere liberamente ad internet (il box sarà zona wi-fi) e naturalmente ai progetti di Google "Noi L'Aquila" e l'innovativo L'Aquila in 3d. Anzi sarà proprio lì che periodicamente si terranno incontri per lo sviluppo del progetto (già in fase avanzata).

C'è anche da sottolineare che Google continua ad essere presente a L'Aquila, come dimostra la maratona di modellazione in 3d organizzata presso il laboratorio Le Ville plus dell'Università dell'Aquila qualche settimana fa. 

Il luogo, inizialmente, resterà aperto per poche ore al giorno e grazie all'intervento di volontari, intanto Google sta già tessendo relazioni con istituzioni locali per fondi da destinare alla gestione del box.

A breve quindi, nuova vita per l'Infobox che si candida a luogo vivo per la socialità.

di Barbara Bologna



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