L' intervista: mister Carlo Florimbi a tutto campo

E sulle esclusioni: "Nel calcio non si improvvisa"

10 Agosto 2010   11:24  

Abruzzese purosangue (nato a Montorio al Vomano il 9 agosto 1947), Carlo Florimbi è l'allenatore più esperto della Seconda Divisione. Ha al suo attivo ben 22 stagioni in panchina (la prima a Teramo, nel 1980-81), divise tra quelle che una volta si chiamavano serie C1 e C2; ha allenato in tutto il Centro-Sud Italia (Arezzo, Rimini, Teramo, Giulianova, L'Aquila, Chieti, Lanciano, Foggia, Matera sono solo alcune delle compagini presenti nel suo curriculum) e nel 2000-01 è stato artefice del ritorno del Messina in Serie B (da dove mancava da dieci anni, stagione sportiva 1991-92), salvo poi non essere riconfermato per il campionato seguente.

Dopo un anno di inattività, mister Florimbi torna a sedersi in panchina, pronto a guidare il Brindisi. Sulla sua squadra dice: "abbiamo cominciato un po' in ritardo con la preparazione in quanto c'è stato un cambiamento societario, ed anche per questo motivo abbiamo preferito non fare domanda per il ripescaggio in Prima Divisone".

Alle vicissitudini societarie si è aggiunto anche un inconveniente al momento del raduno, previsto a Campo Felice (L'Aquila): "siamo effettivamente andati, ma constatato che ci avevano riservato un campo da gioco poco adeguato alle nostre esigenze abbiamo deciso di cambiare sede, e ci siamo trasferiti a Cingoli".

L'allenatore continua la sua disamina affermando: "non possiamo assolutamente dire di essere i favoriti, ma sicuramente c'è voglia di fare molto bene, ed abbiamo i mezzi per farlo. Elementi del calibro di Marconato, Cejas ed Alessandrì sono una garanzia per la categoria, poi certamente faremo anche qualche altro innesto prima della fine del mercato, ma il gruppo già è ben formato".

Non sarà comunque facile riuscire a primeggiare e Florimbi ne è ben consapevole: "sicuramente ci sarà da battagliare con una schiera di rivali molto agguerrite - dichiara - prima fra tutte il Catanzaro, che sicuramente vorrà prendersi la rivincita dopo l'epilogo amarissimo della scorsa stagione".

Un girone C che si annuncia di fuoco, dunque, con il mister che continua la sua analisi paragonandolo a quello centrale, dove sono state inserite tutte le compagini della nostra regione: "quello meridionale - afferma Florimbi - è senza dubbio il raggruppamento più difficile dei tre, in quanto si va a giocare in stadi gremiti e per questo molto caldi, diversamente da quello che accade nel girone B: quello centrale è indubbiamente più facile, poiché vi è la presenza di squadre poco blasonate e per questo con un seguito di pubblico assai scarso. Molto differente era la situazione nei primi anni '90, quando anche in quel raggruppamento si trovavano compagini espressione di piazze importanti e vincere non era mai una passeggiata".

 

Ad un personaggio così carismatico non si può non chiedere quale sia il suo pensiero sull'attuale situazione della Lega Pro, che ha visto le defezioni di ben 21 club, e la sua risposta è lapidaria: "il calcio è cambiato - dichiara con convinzione il trainer teramano - e nel momento attuale non c'è più bisogno di fenomeni pallonari che si improvvisino esperti di calcio, ma di persone oculate e competenti che abbiano un'approfondita conoscenza del settore, in modo da evitare situazioni rischiose".

Infine, un ricordo personale sull'affetto dei tifosi abruzzesi: "In Abruzzo ho allenato ovunque tranne che a Pescara, e posso dire che i tifosi conservano ottime impressioni delle mie squadre. Ultimamente, ad esempio, sono capitato a L'Aquila ed ho incontrato un gruppo di persone che avevano un ricordo ancora vivissimo di una formazione memorabile, risalente all'inizio degli anni'80 [1982-83, ndA]: ne facevano parte, tra gli altri, elementi come Binetti, Caminati, Rincione...Praticavamo un gioco spettacolare, ed a volte capitava che i tifosi arrivati allo stadio con qualche minuto di ritardo si fossero già persi una nostra segnatura".

Angelo Liberatore


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