11/5/11 Lo speciale da Roma: la bufala del terremoto a Roma. La giornata all'INGV

12 Maggio 2011   06:40  

La previsione di un sisma a Roma l'11 maggio 2001 è stata attribuita a Raffaele Bendandi, l'artigiano che da autodidatta iniziò a studiare il cosmo per passare, fortuitamente, allo studio e alla previsione dei terremoti. La presunta previsione non esiste nelle carte di Bendandi, lo abbiamo detto, ripetuto, lo abbiamo ascoltato nelle parole, perentorie, dell'unica depositaria degli studi di Bendandi, ovvero Paola Lagorio, presidente dell'Istituto La Bendandiana, ce ne siamo convinti, ma un po' di paura è rimasta.

Siamo partiti alla volta di Roma dove l'Ingv ha deciso di aprire le porte a chi davvero volesse sapere qualcosa del terremoto, e scoprire se una presunta previsione fosse attendibile. Una Roma assolata, piena di gente, come tutti i giorni ci ha accolti, e l'Ingv ci attendeva a Via di Vigna Murata con tutti i ricercatori in forze, per una giornata titolata "Chi ha paura del terremoto a Roma?" diciamolo, tutti.

Noi che l'abbiamo vissuto in prima persona, e soprattutto i romani, che hanno avuto l'eco della scossa del 6 aprile 2009, e soprattutto l'eco del nostro disagio, del nostro dolore, del nostro sconvolgimento.

Chi ha diffuso la "bufala" della previsione sapeva di far un'operazione troppo facile, gettare nel panico una popolazione che la paura l'ha vista da vicino, anche senza essere rimasta vittima del terremoto. Poi si sa Roma è Roma, capolavori d'arte di storia, luoghi impareggiabili, bellezze uniche al mondo e solo pensare che potrebbero un giorno essere sconvolte da un sisma getta un'ombra nera sul futuro.

Eppure, se anche Roma non è territorio considerato propriamente sismico, in tutta l'Italia la terra trema di continuo, lo fa oggi, lo ha fatto nel passato, lo farà ancora. Farsi trovare impreparati è folle eppure è così.

La maggior parte del Paese, L'Aquila compresa, non è affatto preparata a un sisma. Nessuno in Italia sa come comportarsi, e nessuno si preoccupa di costruire in modo antisismico. E l'Ingv ce l'ha ripetuto più volte: la prevenzione è prima di tutto. I terremoti non si possono prevedere, almeno al momomento la scienza non è in grado di farlo. Pertanto cosa possiamo fare noi?

Sapere che il terremoto ci sarà quindi, adeguarsi: costruzioni antisismiche, poco e chiare regole di comportamento.

Noi che il terremoto l'abbiamo vissuto siamo andati all'Ingv solo per dire che se si deve fare informazione sul terremoto, anche innovativa, la si deve fare con basi scientifiche, anche discutibili, ma scientifiche. Allarmare si può fare, ma sempre sulla base di un rischio realmente riscontrato.

Tutto il resto è sciacallaggio.

Servizio e interviste Barbara Bologna
Immagini Diego Lepiscopo
Montaggio Marialaura Carducci


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