150 anni della Carispaq, le difficile ripresa dell'Aquila

Puntata n. 165

26 Febbraio 2010   14:20  

IN QUESTA PUNTATA DEL MAGAZINE 99:

150 anni di storia per la Carispaq

di Marco Signori

Nel 1859 veniva fondata la Cassa di risparmio della Provincia dell'Aquila, la prima dell'Italia meridionale che fra alti e bassi ha attraversato centocinquant'anni di storia.

A celebrare il raggiungimento di questo ambito traguardo un volume che ripercorre le evoluzioni del sistema creditizio, dell'assetto societario della banca e i suoi momenti più significativi, dalla crisi economica degli ultimi decenni dell'Ottocento attraverso i momenti più difficili del secolo scorso fino ai giorni nostri assolvendo sempre di più al ruolo di banca del territorio.

Alla cerimonia anche il direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli, da lui una analisi sull'approccio dei media nazionali con l'emergenza terremoto.

Centocinquant'anni sono un traguardo importante, la stessa età dell'Italia, per i dirigenti della banca.

 

La dura ripresa

di Marco Signori

Una lunga intervista al direttore della Cna Agostino Del Re ci porta a conoscere il quadro della situazione economica a quasi un anno dal terremoto, con l'occhio puntato sulla realtà delle attività artigiane.


Interessi sui mutui sospesi a causa del sisma? Segnala gli abusi

di Filippo Tronca

Sono le banche che hanno aiutato i terremotati indebitati con la sospensione delle rate dei mutui per qualche mese, oppure sono i terremotati che aiutano le banche pagando ora gli interessi su quelle stesse rate sospese?

La domanda è legittima e dolorosa. Se lo chiede anche Gianni Colangelo, esponente dell'Adusbef, e rappresentante del Comitato nazionale consumatori e utenti (CNCU) presso L'Osservatorio regionale sul credito, presieduto dal Prefetto Franco Gabrielli, e di cui fanno parte anche rappresentanti della Regione Abruzzo e della Banca d'Italia.

Il decreto Abruzzo, come noto, ha prorogato fino a gennaio 2009 il pagamento delle rate dei mutui a chi è stato vittima del terremoto, poi per  un accordo con l'Abi, il pagamento è stato in molti casi  prorogato fino al 30 giugno 2010.

Ora però alcune banche chiedono gli interessi sulle rate sospese. Una vicenda di cui già ci eravamo occupati (vedi i link pubblicati in coda all'articolo)

''Molte persone a causa del terremoto – spiega Colangelo - hanno perso la casa e il lavoro, ma non hanno perso il mutuo. Ed ora nel cratere sismico ci sono casi di cittadini terremotati che a seguito della sospensione delle rate, misura che in teoria doveva aiutarli a risalire la china, dovranno pagare 8mila euro in più come interessi. Una banca è arrivata a chiedere al cliente di sottoscrivere un ulteriore finanziamento per pagare gli interessi sui mutui sospesi''.''

In casi come questi, sottolinea con forza Colangelo, autorità a livello nazionale, si potrebbe configurare per la Banca anche il reato di usura.

Gli interessi sul pagamento delle rate sospese poi, andrebbero pagati al termine del mutuo, e non da subito, attraverso un aumento delle rate mensili.  E infine importante capire come siano stati calcolati gli interessi, un conto è calcolarli infatti solo sulla somma chiesta in prestito, un conto è farlo sulla somma più gli interessi.

Per agire e tutelare i cittadini terremotati, L'Osservatorio regionale sul credito ha bisogno però della collaborazione dei diretti interessati, anche in forma rigorosamente anonima.

'' Se ci arrivano segnalazioni - spiega Colangelo - saremo in grado di far fronte a queste patologie, e tutelare anche pr vie legali i cittadini clienti delle Banche. E' importante sottolineare che sarà assicurata la privacy e l'anonimato del segnalante, che però  dovrà fornirci dati sull'importo del mutuo, l'interesse richiesto, gli accordi con la sua banca,  l'entità della prima rata e cosi' via''

 

La vacanza infinita degli sfollati della caserma Campomizzi

di Filippo Tronca

Un post-sisma, che un è calvario, per gli sfollati aquilani ospiti nella caserma Campomizzi.
Sono stati mesi sulla costa e nelle tendopoli. Poi in autunno hanno trovato ospitalità in questa caserma, in piccole stanze condivise spesso con estranei, però in città, vicino le scuole dei figli, i posti di lavoro e di cura, i luoghi della vita e degli affetti. E ciò ha rappresentato per loro una parentesi di serenità. Una breve parentesi, perché ora quella caserma, in virtù di un accordo, serve agli universitari fuori sede, che anche loro hanno disperato bisogno di posti letto in città. E agli sfollati della Campomizzi è stato comunicato per telefono dalla protezione civile di Giulianova, di preparasi a fare le valige, er destinazione spesso ignota, e dopo mesi di mare, si suppone in qualche albergo di montagna.

I ri-sfollati di Campomizzi non ci stanno, urlano al telefono agli ignoti interlocutori, che sono stanchi,che  si sentono terremotati di serie B, discriminati in molti casi perché single e anziani, che la loro oramai proverbiale compostezza e dignità ha un limite.


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