"180 amici": difesa dei diritti al lavoro e alla salute mentale

La crisi sanitaria non deve ricadere sui più deboli

20 Marzo 2009   06:00  

Il giorno 17 marzo 2009 gli iscritti dell' “Associazione 180 amici” (Associazione per la tutela della salute mentale) si sono incontrati perché ritenevano doveroso puntualizzare alcuni aspetti riguardanti la salute mentale e la precarietà di utenti ed operatori del settore.
A partire dal mese di gennaio 63 tra operatori ed utenti non stanno percependo più il compenso mensile a causa della sospensione dell'erogazione dei fondi destinati a Progetto Armonia e Legge Borsa Lavoro. Questi progetti sono stati istituiti per reinserire nella società civile, tramite lavoro e assegni di formazione al lavoro, persone che a causa del loro disagio non avrebbero possibilità di condurre una vita soddisfacente e di costruirsi un ruolo sociale. Dall'incontro è risultato chiaro che, attraverso il lavoro, tutti affrontano in maniera migliore le difficoltà della vita. La sospensione dei progetti, ha fatto nascere negli utenti la paura che questa situazione di perdita dei diritti possa portarli a ricadute di sofferenza.
L'associazione ritiene che i finanziamenti debbano essere investiti in progetti sensati  di prevenzione, inserimenti lavorativi e  e non spesi negli interventi ripartivi di urgenza (vedi ricoveri in S.P.U.D.C. o peggio lunghi periodi di permanenza in strutture private convenzionate) ad alto costo sia economico che sociale. Rispetto a questo, ritiene opportuno prendere iniziative dirette al coinvolgimento delle istituzioni  perchè tutti si assumano la responsabilità su tale questione; inoltre ritiene ingiusto che la crisi, sulla quale anche la magistratura sta indagando, venga pagata dalle fasce più deboli.
L'iniziativa dell'associazione 180 amici è attualmente condivisa dall'associazione familiare Percorsi e Forum Salute Mentale Regione Abruzzo.

 


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