20 indagati nelle inchieste sui crolli a L'Aquila

Di Giuseppe Caporale

18 Ottobre 2009   07:11  

Non è stato solo il terremoto ad uccidere la notte tra il 5 e il 6 aprile scorso. E non è stata solo la furia del sisma a condannare a morte i giovanissimi inquilini della Casa dello Studente e del Convitto Nazionale. Ci sono altri responsabili, secondo la Procura della Repubblica dell'Aquila che da oltre sei mesi indaga su tutti i crolli che hanno causato oltre 300 vittime e spezzato l'esistenza di sessantamila aquilani. I loro nomi sono contenuti in una informativa della Polizia. L'elenco è lungo e comprende decine di tecnici, costruttori e amministratori pubblici coinvolti nei crolli dei duecento palazzi-killer del terremoto dell'Aquila. Al centro delle indagini c'è - soprattutto - la Casa dello Studente. Per questo edificio e il Convitto nazionale sarebbero già pronti per essere firmati venti avvisi di garanzia. La prima tranche di indagati riguarderà tutti quelli coinvolti nei crolli degli edifici pubblici, quindi anche la Prefettura, l'ospedale San Salvatore - aperto oltre dieci anni fa senza mai avere l'agibilità - e il tribunale. Il procuratore Alfredo Rossini, intanto, oggi replica alla fuga di notizie sugli indagati. "Eviterei numeri fantasiosi, aspettiamo ancora qualche giorno. Come ho già spiegato più volte i filoni processuali riguarderanno singolarmente ogni crollo e si riferiranno solo a quelli dove le perizie hanno fatto emergere responsabilità precise gli altri verranno archiviati". Sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti anche il Piano regolatore generale dell'Aquila, quello che ha disegnato la città venuta giù in pochi secondi la notte del sisma. Secondo le prime verifiche sarebbero state concesse autorizzazioni a costruire in zone non idonee. E rischiano di finire sotto accusa tutti quelli che hanno voluto "allargare" la città proprio sopra le "ghiaie cementate" dove una volta scorreva il fiume Aterno. Nonostante i rischi idrogeologici, nonostante gli avvertimenti di pericolo degli esperti. Sono queste almeno le prime indiscrezioni sulle perizie consegnate giorni fa al procuratore Rossini, carte che saranno decisive per orientare i magistrati e far partire l'inchiesta penale sui crolli e sui morti fra le macerie. Fra lunedì e martedì il procuratore capo e il suo vice Fabio Picuti firmeranno i primi avvisi di garanzia e le ipotesi di reato vanno dal disastro colposo all'omicidio colposo plurimo.


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