Continua la protesta degli abitanti di Golfarolo-Oricola per via della mancata bonifica dell' ex fornace "Corvaia", nella Piana del Cavaliere.
Il sito industriale sotto accusa è stato sequestrato la mattina del 26 marzo scorso dalla Guardia di Finanza di Avezzano, che in collaborazione con i carabinieri del Noe di Pescara, ha rilevato un ingente quantitativo di amianto nella copertura dei capannoni in disuso.
In seguito alla denuncia penale per "reati ambientali" nei confronti del proprietario della struttura ci si aspettava che l' intera zona (circa 10.000 metri quadrati) venisse bonificata e smantellata come era stato più volte indicato dalla Protezione Civile. Ma a distanza di mesi la cosa non è avvenuta e il grado di preoccupazione degli abitanti di Oricola e delle zone limitrofe continua a crescere senza che la situazione venga risolta definitivamente.
La pericolosità dell' area in questione è cosa nota da diversi anni, eppure non sembra siano state adottate le misure di sicurezza previste dalla normativa di riferimento: il sito dell'ex fornace appare delimitato da una semplice rete di protezione, ovviamente non in grado di evitare la dispersione di sostanze tossiche come le fibre di amianto e le polveri che vengono rilasciate costantemente nell' atmosfera dai materiali in rovina.
Non solo. Trattandosi di amianto in matrice friabile cedimenti della struttura e aggressioni atmosferiche ne aumentano oltremodo la dispersione, mettendo gravemente a rischio la salute pubblica.
Nel frattempo aumentano il malcontento e la paura degli abitanti di Golfarolo e di quanti vivono nelle località vicine come Pereto, Arsoli, Pezzetaglie, Villa Romana, Rocca di Botte, per citarne solo alcune, cittadini che chiedono alle Istituzioni di porre fine all' annoso incubo dell'amianto, tramite la rimozione istantanea e lo smaltimento definitivo di quei materiali che tutti vorremmo sapere lontani 1000 miglia dalle nostre case, dalle strade che abitualmente percorriamo, dalla stessa aria che respiriamo
GDC
