A L'Aquila il turismo è ancora all'anno zero, urgono idee, opere e promozione efficace

06 Settembre 2012   13:02  

Stati generali del turismo oggi al comune dell'Aquila. Intorno al tavolo tanti operatori, partendo dalla cruda verità:  apparte il cosiddetto turismo mordi e fuggi delle macerie, il settore nell'aquilano vive una forte crisi come del resto in tutta la regione, dove si registra una flessione di presenze al che del 30% e si salva solo il turismo naturalistico e ambientale.

Molte imprese del settore stanno licenziando, o sull'orlo della chiusura. E non basta: a mancare è la progettualità, le idee, le infrastrutture minime, un serio incoming, la professionalità dell'accoglienza. Ovvero, per intederci, addetti che parlino e capiscano almeno l'ingelse e abbiano sempre il sorriso e un fare cortese e dispobile con il turista.

A tre anni dal terremoto tutto ciò va finalmente costruito su basi solide e concrete.

La Perdonanza ed altri eventi, è stato osservato, hanno avuto si un bilancio positivo, ma le presenze straniere sono state pochissime, il bacino di utenza è stato solo quello aquiliano e poco oltre. Mancano eventi di spessore almeno nazionale. 

Il Centro turistico del Gran Sasso, e dunque e il turismo dello sci invernale,  paga una gestione definita da tutti i presenti inadeguata.

In autunno annuncia l'assessore Lelio De Santis tanto per cominciare cominceremo a promuovere all'estero le nostro offerte di turismo religioso e culturale. 


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