A Ortona riappare lo spettro del Centro oli. Variante al Prg trasforma area agricola in industriale

15 Marzo 2012   10:46  

Sembrava un pericolo sventato, ma a quanto pare non é così. Ad Ortona si torna a parlare della concreta possibilità di realizzare il tristemente noto Centro Olii, grazie all'approvazione ieri in Consiglio Comunale da parte della maggioranza della variante al Prg che trasforma l'area in contrada "Feudo" da agricola ad industriale.

Si tratta di un'arera di circa 12 ettari originariamente agricola, a forte vocazione rurale con vigneti ed ulivi, nel 2007 trasformata in industriale grazie al progetto dell'Eni. Dopo le dure battaglie di associazioni ambientaliste, ma soprattutto di comitati spontanei di cittadini, nell'ottobre del 2010, venne approvata in Consiglio Comunale una variante che ripristinava l'originaria caratterizzazione dell'area, ieri sera una nuova modifica ed i 12 ettari di Contrada "Feudo" non solo tornano ad essere edificabili, ma addirittura con uno specifico vincolo industriale.

L'Eni, nel tempo trasformata in Adriatico Idrocarburi, non molla dunque la presa e tenta di far rientrare dalla finestra un progetto mal digerito non solo dai cittadini, ma anche da numerosi amministratori.

Intanto il Comitato No Petrolio, presieduto da Gabriele Di Clerico, annuncia dura battaglia riproponendo le stesse clamorose manifestazioni di protesta che negli anni scorsi hanno portato al conseguimento di risultati importanti. Sul piede di guerra anche diversi sindaci della zona, mentre il capogruppo di Rifondazione Comunista in Regione Maurizio Acerbo ed il senatore del Pd Giovanni Legnini parlano di provvedimento irresponsabile e si dicono pronti ad alzare nuove barricate per evitare la costruzione di un impianto estremamente impattante non solo per la popolazione ma anche per il territorio.


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