“A Torino la Regione fa presenza, ma con sostegni risibili al comparto editoriale".

14 Maggio 2025   19:14  

Di Marco su Salone del libro: “A Torino la Regione fa presenza, ma con sostegni risibili al comparto editoriale. Serve una nuova legge di settore e il coinvolgimento degli addetti ai lavori”

“Fa un certo effetto leggere le dichiarazioni trionfalistiche dell’assessore regionale alla Cultura Roberto Santangelo sulla presenza della Regione al Salone del libro di Torino, conoscendo il fatto che la Regione ha sostenuto con un contributo irrisorio le case editrici presenti e che uno dei settori interessati dai tagli per coprire l’enorme debito della sanità sarà anche quello della cultura. Questo nonostante la grande vivacità editoriale e letteraria della nostra regione. Chiederò formalmente all’assessore quale sia il piano di rilancio annunciato e l’esigenza di condividerlo con gli addetti ai lavori”, sottolinea il consigliere regionale del PD Antonio Di Marco.

“L’assessore parla della cultura come asset strategico, ma non annuncia alcun investimento che avvalori questa intenzione, valida solo per le dichiarazioni a mezzo stampa, visto che i 16 editori presenti a Torino saranno presenti a loro spese nello stand regionale – incalza Di Marco – e lì  potranno solo esporre e non vendere i libri presentati, come da regolamento della fiera. Un minimo contributo è stato dato ai pochi che hanno acquistato a proprie spese un loro stand. Dei 33.000 euro da destinare alla presenza al Salone, ci risulta siano solo 3.000 quelli dedicati al sostegno delle case editrici. Chiaro che non è questo il modo di fare giusta promozione all’Abruzzo come prodotto editoriale, pur vantando la presenza fra gli autori di ben tre premi Strega e Campiello quali Donatella Di Pietrantonio, Remo Rapino, Ada D’Adamo e una miriade di autori letti e noti al panorama nazionale, nonché importanti e frequentati Premi letterari storici, come il Flaiano, come il Premio Maiella di cui sono fondatore e presidente, il Premio Penne, il Premio Croce, per citarne alcuni. Serve un nuovo corso, reclamato anche da editori e autori, che si sostanzi in una nuova legge per l’editoria, che promuova davvero il comparto e non faccia solo spot a chi governa, rendendo tangibili e dignitosi i sostegni agli editori perché possano resistere e pubblicare sempre più opere e non elargire contentini che non servono nemmeno a coprire le spese di viaggio”.


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