Sono passati due mesi dal sit-in organizzato dal Collettivo Fuori Genere presso l'ospedale dell'Aquila per chiedere la riapertura dell’ambulatorio per l’interruzione volontaria di gravidanza farmacologica nel presidio del capoluogo.
Il servizio, attivato ad aprile 2023 grazie alla presenza di ginecologi non obiettori, è stato sospeso alcuni mesi fa e allo stato attuale le donne che ne hanno necessità devono recarsi ad Avezzano, dove il servizio è attivo e funziona correttamente.
Come Democratiche del territorio aquilano avevamo preso parte al sit-in, durante il quale un dirigente del reparto aveva assicurato il ripristino del servizio dopo Ferragosto. Ma ad oggi, 12 settembre, tutto tace presso l’ospedale dell’Aquila, dove si continua a non garantire un diritto, ma anzi, a rendere difficoltosa e onerosa l’interruzione volontaria di gravidanza.
Chiediamo dunque la riapertura immediata dell’ambulatorio per l’aborto farmacologico che, ricordiamo, prevede, se si è nelle prime 9 settimane, la somministrazione della pillola RU486. Questa procedura medica consente l'aborto in maniera sicura, efficace e senza ospedalizzazione per intervento chirurgico e anestesia, con rarissimi casi di effetti collaterali.
Come Donne Democratiche continuiamo e continueremo a vigilare e a batterci per i diritti delle donne, per la costruzione di una società senza discriminazioni di genere, senza sopraffazione e senza violenza coinvolgendo anche le istituzioni che, a livello locale e regionale, possono dare il proprio contributo.
Lo scrivono le Donne Democratiche.