Abruzzesi nel mondo. Tagli alle politiche migratorie, la protesta

Il Pd di New York contro la finanziaria

12 Novembre 2008   08:59  
Contro i tagli alle politiche migratorie previsti dalla finanziaria 2009-2011 attualmente in discussione in Parlamento, nasce a Buenos Aires il “Comitato per la difesa degli interessi degli italiani all’estero” . Composta dalle associazioni Feditalia e Fediba, dai patronati Inas-Cisl, Inca- Cgil, Ital-Uil, Enas-Ugl ed Acli, dai Consiglieri del Comites e del Cgie, la delegazione ha lo scopo di scuotere le coscienze di cittadini ed elettori, in merito alla drastica riduzione delle risorse assistenziali agli immigrati italiani all’estero, che il governo ha in programma di approvare nei prossimi giorni.

Si tratta di un ridimensionamento che ammonta a circa i due terzi delle somme stanziate negli anni precedenti, e che andrà a depauperare gli ambiti dell’assistenza sociale e sanitaria prevista per i connazionali che versano in stato di bisogno, le operazioni di diffusione e promozione della cultura e della lingua italiane per le nuove generazioni all’estero, il programma di sviluppo e di aggiornamento della rete consolare, l’attività degli organi d’informazione preposti alla trasmissione delle notizie alla comunità italiana, l’esistenza stessa degli organismi di rappresentanza come Cgie e Comites, e i finanziamenti alla cooperazione italiana come strumento di solidarietà e politica estera.

Un’operazione fortemente contestata anche l’altro ieri a Montecitorio dall’on. Narducci, deputato del Pd eletto in Europa, che ha accusato il governo di chiudere “ogni forma di solidarietà” nei confronti delle comunità italiane all’estero, attraverso il mancato riconoscimento di diritti costituzionali quali l’istruzione, l’assistenza sanitaria e di tutte le forme di intervento che il governo Prodi “ pur impegnato in un grande sforzo per il risanamento della finanza pubblica, non aveva assolutamente sottovalutato”. Nel suo intervento in Aula durante il dibattito sulla finanziaria, Narducci si è soffermato sulle conseguenze che un tale orientamento politico può provocare sulle vite dei connazionali immigrati, come ad esempio i 15 mila studenti italiani in Germania e i 16 mila in Svizzera che tra qualche anno perderanno la possibilità di usufruire dei corsi di lingua e cultura italiane, rendendo ancora più labile il legame con la propria terra d’origine.
A tal proposito, qualche tempo fa, l' Onorevole Antonio Razzi, abruzzese di San Giuliano Teatino e parlamentare dell' Italia dei Valori eletto in Europa, ha presentato un disegno di legge volto alla salvaguardia dell' insegnamento della nostra lingua e della trasmissione del nostro patrimonio culturale, al fine di mantenere vivo e concreto il rapporto dei giovani immigrati con l'Italia, e nel caso specifico con l'Abruzzo. Sono circa 1 milione e 300 mila gli abruzzesi all' estero, tanti quanti ne vivono in Regione. Soltanto promuovendo iniziative al passo con i tempi è possibile condurre le giovani generazioni alla scoperta ed alla celebrazione delle proprie origini. L'istituzione di corsi universitari on line, di borse di studio e stage nelle aziende abruzzesi sono soltanto alcune delle iniziative che l'Abruzzo pruomuove per conoscere a farsi conoscere dai giovani connazionali all'estero. Giovani che rischiano di non ricevere più alcun sostegno nell'apprendimento di quei codici socioculturali in grado di renderli consapevoli della potenza intellettuale, dell' enorme ricchezza artistica, e della bellezza paesaggistica della propria Nazione di origine.

Anche da New York arrivano proteste contro la finanziaria italiana. Un paio di giorni fa il circolo del Pd della Grande Mela ha infatti lanciato una petizione popolare in opposizione ai tagli previsti dalla manovra, ritenuta offensiva e ingiusta nei confronti delle comunità italiane all’estero. Rivolgendosi alle “italiane” e agli “italiani” la coordinatrice del Pd, Emilia Vitale, ha spiegato nel suo dibattito che il governo Berlusconi “sta cancellando tutte le politiche a sostegno delle nostre collettività all’estero”, effettuando un taglio di 50 milioni di euro sulle politiche migratorie, e riducendo di oltre il 50% le risorse previste per la promozione della cultura e della lingua italiane.

"In questo modo non solo non si costruisce un nuovo rapporto dei nostri giovani con l'Italia - a sostenuto la Vitale - ma si distrugge quanto di buono si è fatto finora. Raccogliamo tutte le forze per far sentire la nostra voce e la nostra protesta […]. È forte il sospetto che questa operazione risponda a logiche punitive: all' estero non lo abbiamo votato ed ora Berlusconi si vendica!"

Emilia Vitale ha concluso la petizione chiedendo formalmente ai Parlamentari di centrodestra eletti nelle circoscrizioni estere , di giustificare la loro adesione a tali provvedimenti , specie in seguito a tutta la serie di proclama elettorali che hanno espresso per ottenere i voti delle comunità italiane nel mondo.



GDC



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