Abruzzo regione di transizione: primo ok dalla Comunità europea

19 Febbraio 2013   17:10  

Da Bruxelles arriva un primo via libera al riconoscimento di status di regione in "transizione" per l'Abruzzo che tradotto in termini economici potrebbe significare 1 miliardo di euro di risorse da dividersi con le regioni Molise e Sardegna.

Il Consiglio europeo ha approvato infatti,una proposta di ripartizione di risorse per il bilancio pluriennale 2014/2020, nella quale si conferma l'esistenza delle "Regioni in transizione".

La proposta andrà ora discussa con il Parlamento europeo, dal quale dovrà essere ulteriormente approvata per divenire pienamente operativa. Il presidente della Regione Abruzzo, ha ribadito il valore aggiunto che scaturisce da questa opportunità, un pilastro portante per una crescita sostenibile.

"Si tratta - ha spiegato il Presidente della Regione - di una boccata di ossigeno per le casse della Regione che potrebbe pertanto attingere ai fondi europei per progetti strategici. Un trasferimento significativo di risorse a favore dello sviluppo".

Abruzzo, Molise e Sardegna, sulla base delle proposte della Commissione Europea sulla politica di coesione 2014-2020, si qualificano come Regioni "in regime di transizione" e, quindi, beneficiarie di risorse aggiuntive rispetto all'ammontare che sarebbe riconosciuto qualora non fosse istituita questa nuova categoria di Regioni. Ma vediamo nel tempo quali sono stati i principali passaggi per arrivare a questo importante risultato.

Il 16 dicembre 2011, in seguito all'azione condotta insieme ad altre diciannove Amministrazioni d'Europa (di sei diversi Paesi: Spagna, Belgio, Francia, Italia, Finlandia e Gran Bretagna) il Presidente della Regione Abruzzo, sottoscrisse un Manifesto di sostegno alla nuova categoria delle "Regioni in Transizione".

Questo atto segnò temporalmente il momento di avvio "ufficiale" delle molteplici iniziative della Regione Abruzzo a sostegno della nuova categoria.

Nei mesi successivi, si infittirono a Bruxelles gli incontri tra gli Uffici delle Regioni che aderiscono alla Rete, per esaminare congiuntamente le fasi di avanzamento del negoziato e delle azioni a sostegno. La Regione Abruzzo è stata una delle regioni più assidue ed attive, anche a livello propositivo.

A settembre 2012, a Pescara, in concomitanza con la riunione esterna della Commissione ENVE del Comitato delle Regioni ed il Summit sulla crisi dell'Assemblea delle Regioni europee (ARE) il Presidente, insieme al Presidente della Regione Sardegna e all'Assessore della Regione Molise rilanciarono l'Appello delle Regioni Europee per la creazione della categoria delle "Regioni in Transizione" nella Politica di Coesione post-2013.

Ad ottobre 2012, nel corso della 10ma settimana europea delle Città e delle Regioni (Open Days 2012) incontrarono a Bruxelles rappresentanti istituzionali tra cui il Commissario europeo per la politica regionale.

Infine ad ottobre scorso il Presidente si fece promotore, insieme agli altri Presidenti italiani interessati, di un incontro con il Ministro per la coesione territoriale per proseguire l'azione di sostegno a livello interno alla presenza dei Presidenti di Abruzzo, Sardegna, Molise e Basilicata.

Il Ministro confermò la contrarietà del governo nazionale ma si dichiarò disponibile a fare fronte con risorse nazionali al differenziale che ne conseguirebbe.

Il vertice straordinario del Consiglio europeo del 22 e 23 novembre 2012 ha preso però in considerazione due diverse proposte di allocazione di risorse per il bilancio pluriennale 2014/2020. L'ultima conferma risale a qualche giorno fa con l'approvazione da parte del Consiglio europeo della proposta di ripartizione di risorse. 

 


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