Sembra ormai vicinissimo ad essere deciso il destino dell'Aca, ente gestore del servizio idrico, che grazie all'approvazione del piano di salvataggio da parte dei creditori vede ormai in dirittura d'arrivo la salvezza.
L'80% dei creditori, alcuni dei quali di un certo peso (tra essi Gruppo Hera, Enel e Ruzzo), ha infatti espresso la propria approvazione per il concordato preventivo, per una cifra che si aggira complessivamente sui 70 milioni di euro. Tra il 20% di voti contrari, quello della Bnl, che vanta nei confronti dell'azienda un credito di circa 10 milioni.
Per l'ufficializzazione dell'accordo, ora, mancano una nuova relazione del commissario giudiziale Guglielmo Lancasteri ed una nuova udienza in tribunale nella quale si dovrà procedere all'omologazione del concordato preventivo.
Lo stesso Lancasteri, tempo addietro, aveva quantificato i debiti dell'Aca intorno ai 105 milioni di euro, tra chirografari (95 milioni) e privilegiati (circa 9 milioni), specchio evidente di una situazione tutt'altro che semplice che, comunque, sembra ora vicina ad una soluzione.