Le regole entreranno in vigore tra 24 ore, secondo quanto previsto dal regolamento del Mediterraneo adottato dalla Commissione europea, per tutelare le specie a rischio.
Regole che sconvolgono pescatori e ristoratori dell'Abruzzo.
Secondo la normativa le reti da pesca dovranno essere a maglie più larghe per salvare i pesci piccoli, e ci saranno nuove distanze da rispettare per la pesca sotto costa, sanzioni penali per chi sgarra.
Cambia la misura delle reti, si passa da maglie di 25 millimetri a 40. Cambia anche la forma delle maglie: dal rombo si passa al quadrato.
Una misura che preoccupa i pescatori perché la maglia a rombo, quando la rete si riempie, diventa più tesa e stretta e riesce ad accogliere più pescato, mentre con la forma quadrata, questo effetto restringente scompare e così la cattura dei pesci piccoli viene evitata.
"Una misura incredibile, tre dita di una mano", spiega Gabriele Correntini, comandante del Riccardo I, "la Commissione europea ha fatto un regolamento come un sarto che cuce un vestito senza prendere prima le misure. Ecco perché la normativa non può valere anche per l'Adriatico: più che un mare è un lago".
Il Mare Adriatico evidentemente è sconoscoiuto a chi ha dettato le regole.
Le misure previste ben si adattano a mari profondi come gli oceani. Il Mare Adriatico è diverso.
I pescatori vivono pescando i pesci piccoli e cioè gli scampi, i calamari, i cannolicchi. Addio quindi alla frittura di paranza perché sfugge alle reti dalle maglie più larghe.
Secondo i lavoratori del mare, inoltre, con le reti larghe "non si risolve il problema di tutelare le specie a rischio. È una perdita di soldi e di tempo. Servono altre misure».
Da domani però chi non si adeguerà incorrerà nelle multe previste dalla normativa europea che non consente deroghe: è vietato pescare i pesci piccoli ed è vietato venderli, comprarli e quindi cucinarli. Ad ogni infrazione, sulla marineria pende una multa che parte da duemila euro. C'è anche il rischio di una denuncia penale.
Addio quindi alle specialità abruzzesi.
