Agente penitenziario si toglie la vita con pistola d'ordinanza

05 Maggio 2010   09:38  

Si è tolto la vita ieri pomeriggio nella sua abitazione M.A., 46 anni, agente penitenziario. L'uomo lascia due figli di 16 e 17 anni.
Immediata indignazione viene espressa dalla Uil penitenziari.

"Profondo dolore e vivo sconcerto suscita in noi la funesta notizia del suicidio di un nostro collega in servizio a Pescara. Intendo , anche a nome di tutta la UIL Penitenziari, esprimere ai familiari ed ai colleghi di Pescara tutta la nostra rispettosa vicinanza".

Così Eugenio Sarno, Segretario Generale della UIL PA Penitenziari, commenta la notizia del suicidio di M.A. 46enne Assistente Capo in servizio a Pescara presso il Nucleo Traduzioni e Piantonamenti originario di Atri (TE). L’assistente Capo M.A. si è tolto la vita nelal sua abitazione, sparandosi un colpo alla tempia con la pistola d’ordinanza dopo aver scritto un biglietto d’addio ed aver riposto ordinatamente la divisa. Lascia la moglie e due figli adolescenti

"Sebbene ancora non ci si può pronunciare compiutamente sulle motivazioni che hanno indotto il collega al suicidio - spiega Sarno - riteniamo poter escludere quale causa scatenante la grave situazione del sistema penitenziario e delle penalizzanti condizioni di lavoro. Molto più probabilmente le ragioni de suicidio vanno ricercate nella sfera privata ed economica del poliziotto penitenziario che da gennaio era in congedo straordinario per motivi di salute".


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