Alexis Tsipras, in Campagna Elettorale era Tutto Più Facile

22 Febbraio 2015   08:25  

BRUXELLES - Sono giorni impegnativi per la Grecia ed il suo nuovo Premier, Alexis Tsipras, uomo duro, ma proiettato alla guida di un paese allo sbando economico.

Impegnato da giorni in un braccio di ferro mortale con le economie più ricche d'Europa, stretto nella morsa delle promesse elttorali, Tsipras ha guadagnato due risultati importanti.

Il primo lo vede all'interno del paese, dove la sua "propaganda" è riuscita a far passare come una vittoria il mediocre risultato ottenuto dalla Troika e cioè quello di prolungare il vecchho prestito UE ottenuto dal suo predecessore di soli 4 mesi. Un patto scellerato che la Grecia fece con l'Europa e che è costato e costerà ancora "lacrime e sangue" al popolo ellenico culla della civiltà europea.

Il secondo lo ha ottenuto in Europa dove in molti lo vedono come un moderno Robin Hood che combatte per i diritti del suo popolo vessato.

Ma la politica europea, che lo sta assecondando, aspetta il suo primo passo falso per colpire dove fa più male, il portafoglio greco.

La Grecia guadagna tempo ma non la fiducia dei 18 partner di Eurolandia, che continuano a tenerla sotto stretta osservazione per evitare che faccia passi falsi. E che Tsipras si allarghi troppo.

Dopo l'Eurogruppo dell' 'ultima chance', la diffidenza resta molto alta.

E' stato difficile raggiungere un accordo, tutti hanno dovuto impegnarsi al massimo dentro e fuori la riunione: Draghi, Juncker, Dijsselbloem e lo stesso Tsipras, perché la situazione era troppo delicata e il suo ministro delle finanze Varoufakis non aveva il mandato sufficiente.

Italia e Francia hanno mediato, giocando un ruolo centrale che ha portato ad un "successo storico", come lo ha definito il ministro Pier Carlo Padoan.

Il problema centrale dell'Eurogruppo è stata la scarsa solidarietà a Tsipras ed alla sua Grecia, i suoi più acerrimi rivali sono stati proprio quei paesi inguaiati quasi quanto lui.

Il premier spagnolo Mariano Rajoy era arrivato a sbattere i pugni sul tavolo, accusando Tsipras di voler cambiare tutte quelle regole che invece Spagna, Irlanda, Portogallo e Cipro hanno dovuto rispettare.

Il ministro tedesco Wolfgang Schaeuble non ha ancora perdonato a Varoufakis lo 'scherzo' dell'11 febbraio, quando tentò di cambiare il testo dell'accordo una volta che il tedesco era uscito dalla sala. Non a caso, i due più duri e più reticenti a firmare ieri sono stati proprio Schaeuble e lo spagnolo De Guindos. Restaurare la fiducia non è cosa semplice, ed è ancora più difficile quando la diffidenza è politica.

Vita dura per l'unico Governo di sinistra europeo, praticamente commissariato nel bilancio dagli altri stati che devono elargire denaro per permettere alla fragilissima economia greca di ripartire.

La prima tappa è lunedì, quando l'ex Troika dovrà valutare le prime misure che Tsipras avrebbe voluto varare già venerdì, ma non ha potuto per non irritare l'Eurogruppo in corso.

Deve essere una lista di misure in diverse aree, e quindi non saranno sufficienti quelle anti-evasione, anti-corruzione, o almeno non serviranno come coperture per le misure di sollievo alla popolazione che Tsipras ha annunciato.


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore