Alluvione nel teramano, fondi a rischio. Dalla Regione nessuna richiesta al governo

Una notizia clamorosa che ha dell’incredibile: la Regione Abruzzo avrebbe dimenticato di presentare la richiesta di proroga per il Decreto che nel marzo dello scorso anno aveva dichiarato lo stato di emergenza per la Provincia di Teramo e sarebbero pertanto a rischio i rimborsi a Comuni e Provincia per le "somme urgenze" del post alluvione.

A lanciare l’allarme i consiglieri regionali del Partito Democratico Claudio Ruffini e Giuseppe Di Luca in seguito alla risposta del ministro Pietro Giarda a un'interrogazione presentata dall'onorevole Tommaso Ginoble nella quale il parlamentare abruzzese del PD chiedeva come mai alla Regione Marche il Governo ha stanziato 25 milioni di fondi della Protezione civile mentre niente sia stato destinato a Teramo. Il ministro Giarda ha risposto che la Regione Abruzzo non ha presentato alcuna richiesta di proroga per il suddetto decreto.

I consiglieri Ruffini e Di Luca affermano di essere sbalorditi ed esterrefatti dall'insufficienza di Chiodi. I due consiglieri regionali lanciano un appello a tutti i parlamentari abruzzesi affinchè facciano fronte comune sul Governo per ottenere i 12 milioni spesi con le "somme urgenze".

Ruffini e Di Luca lo scorso 6 marzo hanno presentato in consiglio regionale una risoluzione , votata all'unanimità , in cui si impegnava il Governatore a ottenere i vecchi fondi Fas persi (10,3 milioni) e a chiedere la proroga dello stato di emergenza per ottenere risorse provenienti dal fondo nazionale di Protezione civile.

Infuriati i sindaci dei comuni che hanno subito i danni a causa dell’alluvione . In particolare il primo cittadino di Pineto Luciano Monticelli che ha lanciato più volte l'allarme sul mancato arrivo di fondi e che ricorda che la regione Veneto ha già ottenuto 280 milioni mentre l’Abruzzo è ancora in attesa. “Il comune di Pineto – evidenzia Monticelli - ha già anticipato 400 mila euro per l’alluvione e 100 mila per il terremoto , ma le risorse scarseggiano e si fa fatica a garantire l’ordinaria amministrazione e a rispettare il patto di stabilità”.