Anagrafe donatori organi, dipendenti Comunali contro Sindaco: "Non offriremo collaborazione"

Sindaco amareggiato. Ma chi ha ragione?

22 Aprile 2013   17:15  

"Sono molto amareggiato nel dover rendere noto che, purtroppo, non potrà partire il progetto in partenariato con Asl, volto a implementare l’anagrafe dei donatori di organi, in occasione del rilascio o del rinnovo della carta di identità. Gli ufficiali di Anagrafe, infatti, in una lettera che rimetto in allegato (clicca qui per leggere la letterami hanno comunicato che “pur condividendo e apprezzando i valori espressi dall’iniziativa, non intendono offrire la loro collaborazione”.

Così il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente.

"Il rifiuto -spiega Cialente- è dovuto alla non previsione di compensi per le ulteriori incombenze e al mancato scorrimento delle graduatorie interne per le progressioni verticali, peraltro ormai non consentite dalla legge e rispetto alle quali ho tentato ogni strada per ottenere una deroga, sentendomi ogni volta ricordare dal Ministero della Funzione pubblica che si tratta di una procedura “contra legem” non certo giustificabile con l’emergenza. Dunque, “in attesa di vedere le nostre legittime richieste esaudite”, mi scrivono i dipendenti, il progetto non può partire.

Sono molto amareggiato, ripeto, perché si trattava di un’iniziativa di grande validità e attualità, che avrebbe consentito di salvare molte vite umane, iniziativa altrove attuata senza problemi e con grande plauso della collettività, che è poi quella che paga le tasse e per la quale, dunque, si lavora".

Il sindaco termina qui il suo comunicato.

Perché però non spende una parola in merito alle affermazioni dei suoi stessi dipendenti? Il loro gesto è grave, perché limita un diritto, ma nasce da una esasperazione.

Il Sindaco spiega "sentendomi ogni volta ricordare dal Ministero della Funzione pubblica che si tratta di una procedura “contra legem". 

Sono donatrice di organi, e mi piacerebbe, se non fossi già iscritta all'AIDO, che l'anagrafe mi rendesse semplice esprime la mia volontà a donare. Allora mi piacerebbe sapere: chi ha ragione? Il Sindaco amareggiato? I dipendenti inadempienti? Il cittadino privato che non trova possibilità di vedere agevolato l'espletamento dei diritti?

Barbara Bologna


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