Ancora un suicidio nel carcere di Teramo: donna etiope si impicca in cella

01 Luglio 2012   07:33  

Dopo il suicidio del detenuto pescarese Mauro Pagliaro, appena 24 ore si è tolta la vita nel carcere di Castrogno di Teramo Tereke Lema Alefech, che doveva scontate una pena di 18 anni, impiccandosi nello stanzino utilizzato come bagno e cucina della sua cella. Alefech badante etiope di 58 anni nell'ottobre del 2010 uccise a sprangate per questioni di denaro la collega eritrea Gabriella Baire. Ad aver favorito il gesto una crisi depressiva per il difficile rapporto con la figlia.La donna era assistita da una psichiatra. 

ll direttore del carcere di Castrogno Stefano Liberatore ha spiegato al quotidiano Il Centro: ''Sono stato chiamato a dirigere Castrogno nell’ottobre 2011 a seguito delle criticità emerse. Sono da vent’anni nell’amministrazione penitenziaria e dico che la questionesuicidi non si riconnette necessariamente al sovraffollamento o alla carenza di agenti, quando un detenuto vuole uccidersi non lo dice a nessuno e riesce a trovare il modo.

Quella di questi giorni non sarà l’ultima criticità, noi dobbiamo cercare di prevenire e per questo a Castrogno abbiamo creato la non perimetrabilità della pena, cioè il detenuto può avere libertà di movimento anche in altri spazi rispetto a quelli previsti.

Ci mandano troppi detenuti psichiatrici? Abbiamo scritto al Dipartimento e al Provveditorato dicendo che il disagio che viviamo non permette un’ulteriore gestione di detenuti con queste problematiche, ma il problema sovraffollamento è di tutte le carceri e quindi un direttore non può rifiutare detenuti per scaricare il problema su altri. Abbiamo anche scritto alla Asl chiedendo di aumentare l’assistenza psichiatrica, per ora nessuna risposta. Dico che siamo pagati per affrontare situazioni critiche''. 


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