Antonio Razzi sottosegretario? Atroce scherzo dei colleghi...

23 Dicembre 2010   17:19  

Esilarante scherzo con vittima il parlamentare di origini abruzzesi Antonio Razzi. Dopo il voltagabbana che lo ha portato a passare dall'Italia dei Valori alla fiducia al governo Berlusconi, nonchè ala poco edificante ribalta delle cornache, alcuni colleghi buontemponi gli hano messo a credere di essere in odore di nomina a sottosegretario. E Razzi, se l'è addirittura bevuta. L'articolo tratto dal blog di Antonello Caporale


L’onorevole Razzi, quasi quasi…sottosegretario

Se l’onorevole Antonio Razzi sta vivendo ore di irrefrenabile ansia lo deve al talento di alcuni deputati del Partito democratico che lo hanno proiettato – con la complicità di esponenti berlusconiani – al governo. Senza se e senza ma. “Capisci Antonio, tu sei stato operaio e il tuo posto naturale, l’approdo necessario per chi come te ha restituito vita a un governo morto, è il ministero del Lavoro. Almeno sottosegretario, è chiaro!”. Francesco Boccia, il primo burlone del Pd, tira Razzi nel mondo dorato delle poltrone. Lui ringrazia e vivamente. Con parole quasi identiche e con un senso ancora più cameratesco dei tragitti che la vita e il caso fa compiere, Salvatore Buglio, deputato e anch’egli operaio, ma torinese e di sinistra, gli spiega che l’ora x  è praticamente scoccata. Razzi sottosegretario. Non un sogno ma una bellissima e solida realtà.

A rendere ancora più gratificante e incredibile la pur breve esperienza trasformistica del parlamentare dell’Italia dei Valori, eletto all’estero, residente in Svizzera dove ha vissuto da operaio, giungono – secondo le più accreditate ricostruzioni – le dense felicitazioni di Andrea Martella, collega veneziano, da sempre impegnato sui temi del lavoro.

I tre lavorano ai fianchi Raffaele Fitto, il ministro degli Affari regionali, al quale chiedono un occhio di burlesco riguardo, un segno di vicinanza e qualcosa in più per il talento di Razzi.

Ciò che si conosce è la digestione veloce di Razzi di tutti quei complimenti e promesse. Prima di sinistra e adesso anche di destra. Ogni scherzetto è bello se dura poco. Ma per colpa del Pd lo scherzetto si è fatto insidioso. Razzi è stato chiamato, e non una volta soltanto, al telefono. I burloni, spacciandosi per Fitto, lo hanno spronato, rassicurato, infine convinto.

Insomma gli hanno spiegato che il più era fatto. A lui sarebbe toccato solo di mettere in pratica l’ultimo tassello: andare da Angelino Alfano, il delfino, il leader in pectore del Pdl e dirgli che ogni cosa era al suo posto: . “Io sono qui, questo è il mio nuovo numero di cellulare. L’ho dato solo a Verdini”.

Il ministro Alfano non capendo ha salutato con un ok e un largo sorriso il neo acquisto, consegnandolo purtroppo alla gioia più intensa. “Ma in questi giorni devo andare in Spagna, mi aspetta mio figlio!”. “Vai in Spagna? E se ti chiamano per giurare?”. I burloni, sadici oltre misura, hanno spiegato che la storia parlamentare è zeppa di fermate in sartoria, nell’ultimo minuto utile.

Vestito blu, pronto all’uso.

Razzi è partito e tanti auguri. Anche a Natale ogni scherzo vale.


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