Appalti pubblici, Di Primio crea l'albo delle imprese per scegliere con sorteggio. L'Ance non ci sta

Il presidente De Cesare: "Si proceda alla rotazione"

08 Aprile 2014   10:39  

Continuano a Chieti lo scontro e le polemiche tra l'amministrazione comunale e le imprese edili in materia di concessione di appalti pubblici e relative gare, su cui l'intesa non è evidentemente stata ancora trovata.

Dopo la richiesta del presidente Ance Angelo Di Cesare di creare un albo aperto di imprese da cui attingere i nomi da invitare alle gare, il sindaco Umberto Di Primio ha indetto un bando di gara per la sua creazione, in scadenza il prossimo 14 aprile, cui si sono iscritte già circa 400 ditte, ed altre sono prossime a fare altrettanto.

Fine della diatriba? Tutt'altro, poiché una volta che l'albo sarà completato, le ditte da invitare saranno scelte tramite sorteggio, che Di Primio ha definito "la soluzione migliore". Le imprese che sarebbero sorteggiate per una gara, inoltre, non potrebbero poi essere scelte per quella successiva.

Una modalità che l'Ance ha chiaramente affermato di non gradire, sempre per bocca del presidente Di Cesare: "La legge parla di criteri di trasparenza, ed il metodo del sorteggio, che andrebbe comunque garantito dalla presenza di un notaio, non va bene. Meglio la rotazione, in modo tale che le imprese inviatate ad una gara non possano partecipare di nuovo prima che arrivi il loro turno. Naturalmente, vanno stabiliti anche criteri sugli importi per evitare inviti-beffa solo a gare di poche migliaia di euro".

Di Cesare ha anche voluto fornire dati che di fatto hanno smentito quelli diffusi tempo fa dal sindaco, che sosteneva come dal marzo 2010 al febbraio 2014 le imprese affidatarie di appalti a Chieti fossero al 93,37% di imprese abruzzesi, di cui ben il 53,70% cittadine.

Il presidente Ance, prendendo in esame un periodo decisamente più breve (che va dal secondo semestre 2013 fino a ieri) ha al contrario riportato dati ben diversi, che sembrano evidenziare come i costruttori teatini sarebbero stati affidatari di una quantità minima di appalti: il 53,70% pubblicizzato dal sindaco scende ad appena il 22,22% di ditte teatine invitate alle gare, pari ad appena il 7,79% degli oltre 3,5 milioni di euro appaltati a Chieti, per un toltale di soli 148.000 euro di lavori.


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