"L'Enciclica 'Humanae vitae' di Paolo VI dice molto di piu' di quello che la ricezione comune ha fatto passare: e' un si' alla dignita' dell'atto coniugale come espressione piena della sua maturita' umana e cristiana" ed afferma che "la procreazione e' un atto profondamente umano, in cui la persona deve sentirsi coinvolta in tutta la sua responsabilita'".
Il teologo Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto e segretario speciale del Sinodo, commenta cosi', in conferenza stampa, il riferimento all'enciclica montiniana contenuto nel documento base del prossimo Sinodo di ottobre sulla famiglia.
"Il tema - osserva - e' delicato perche' da una parte la Chiesa insiste e incoraggia la natalita', dall'altra si rende conto che ci sono situazione in cui una procreazione responsabile puo' essere qualcosa da fare a cui le coppie possono essere impegnate".
"Certamente - conclude Forte - l'attenzione deve essere un rifiuto radicale a forme abortive e attenzione a quei principi di eticita' dell'atto che Paolo VI, in quell'Enciclica forse poco ormai conosciuta nei suoi valori, ha messo in luce".