Arrestato un usuraio di Ortona e denunciato il suo complice

25 Settembre 2009   13:16  

Un arresto in flagranza e una denuncia a piede libero per i reati di usura aggravata ed estorsione ai danni di un agente immobiliare di Pescara di 32 anni. In carcere e' finito Angelo Giuseppe D'antona, 28 anni di Ortona, imprenditore agricolo senza precedenti mentre il suo complice, D.C.A, 29 anni pure ortonese, probabile suo futuro socio in affari, ha evitato l'arresto in quanto non presente al momento dell'intervento della polizia. I particolari dell'operazione sono stati resi noti questa mattina nel corso di una conferenza stampa dal dirigente della squadra mobile di Chieti, Paolo Monnanni. Le manette ai polsi di D'Antona sono scattate ieri mattina nella centralissima piazza Valignani di Chieti quando gli agenti della quarta sezione antidroga e contrasto al crimine diffuso, diretta dall'ispettore capo Licio D'Antuono, sono intervenuti proprio mentre la vittima consegnava a D'Antona un assegno di 3000 euro. Altri 1.200 euro erano per il denunciato che non si e' presentato all'appuntamento. La vicenda, ha spiegato Monnanni, ha inizio nello scorso mese di luglio quando l'agente immobiliare, in difficolta' economiche, si rivolge a D.C.A. il quale a sua volta lo mette in contatto con D'Antona. Quest'ultimo concede un prestito di 5000 euro che la vittima restituisce dopo una quindicina di giorni. Ma poi cominciano ad arrivare richieste per ottenere gli interessi: 2.500 euro in un mese che crescono fino a 3000 euro e infine a 4.200 euro. Insomma interessi che sfiorano il 50 per cento in venti giorni. Le richieste cominciano a diventare minacce sempre piu' pressanti. D'Antona si presentava spesso accompagnato da soggetti pronti anche a picchiare il malcapitato. La vittima decide allora di rivolgersi alla polizia. L'epilogo ieri mattina all'ultimo appuntamento fra i due. La vittima consegna un assegno di 3000 euro. A quel punto intervengono gli agenti della mobile. In casa dell'arrestato sono stati rinvenuti altri due assegni per un valore di 10.000 euro e una cambiale da 3000 euro che la vittima aveva dato a garanzia dell'originario prestito. "E' una vicenda rappresentativa di un fenomeno in crescita nella provincia di Chieti - ha commentato Monnanni -. Colpisce la giovane eta' dei protagonisti e il fatto che si tratta di incensurati. L'arrestato appartiene a un'ottima famiglia". Monnanni ha sottolineato l'importanza della collaborazione delle vittime e l'esistenza presso la prefettura di un pool antiracket che vigila sulle richieste delle vittime per accedere al fondo antiusura a condizione che si denuncino i propri aguzzini.


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