Arresto di Santariga: al setaccio gli appalti G8 e ricostruzione

20 Gennaio 2012   11:12  

«Io Io non te lo ricordo più... sono sei mesi che non ho più il dovuto per quanto riguarda i buoni... Sò 6 mesi che metto la benzina io pe' veni' all'Aquila e vado a Roma anche due volte a settimana, con la benzina mia... capito?». Questo è lo sfogo di Santariga al telefono con uno dei dirigenti della ditta potenzialmente concussa, in cui il provveditore si indigna della anomala situazione che sembra costringerlo a mettere benzina per avviare la macchina.

L’interrogatorio di garanzia di Giancarlo Santariga è stato fissato per lunedì prossimo.

Il sospetto degli inquierenti è che la ditta Prismo Universal italiana spa, che si era aggiudicata la gara d'appalto della nuova caserma della Guardia di Finanza di Pescara, aveva sfruttato le cosiddette vie preferenziali nella gestione degli appalti, pagando tale trattamento con i doni gentilmente offeti al provveditore: 3 auto di grossa cilindrata, corredate da succulenti buoni benzina, una vettura di cilindrata minore e 4 computer con altrettante stampanti laser.

Questo patto era addirittura stato inserito in una clausola speciale all'interno del contratto in cui si specificava che le vetture erano “auto con finalità riconducibili alla specifica opera da realizzare”. Ma gli inquirenti sono convinti che Santariga le abbia poi sfruttate per scopi puramente personali.

Il problema di fondo era l'anomalia di tale clausola, come il provveditore capo Donato Carlea fa notare in un'altra telefonata allo stesso Santariga: “quella è una cosa che in tutti i capitolati speciali d'Italia non troverai mai...è illegittima questa cosa qui... quelli non dicevano niente, va bene, perché c'erano delle corsie pref... io chiamo le cose con il loro nome, va bene?... l'impresa dice, io avendo questo onere, invece di mettere il 20 per cento di ribasso, faccio il 18... non è che to lo fa gratis”. Ed ecco che quel 2% va a sanare le uscite derivate dai doni concessi al provveditore.

Da tutto ciò partono le indagini degli inquirenti che ora allargano le valutazioni e mettono sotto controllo anche gli appalti del post sisma, del g8 e dei Giochi del Mediterraneo dei quali sempre Santariga si era occupato per il ministero delle infrastrutture. Un'altra tegola che potrebbe abbattersi sulla gestione della ricostruzine aquilana, sempre più problematica e, alla luce dei fatti, ogni giorno più oscura.

Matteo De Santis


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