Arrivano 150 milioni, Cialente si rimette la fascia. Si apre battaglia per i fondi mancanti

13 Giugno 2013   13:24  

Ha indossato nuovamente la fascia tricolore il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente, prima di tagliare il nastro del terzo Salone della ricostruzione, in corso di svolgimento fino a domenica prossima all'ex italtel.

Ul gesto quello di Cialente che vuole essere segno di distensione e pace fatta con il governo. O almeno di belligeranza sospesa.

Questo perché ieri dopo settimane di dura battaglia in commissione il Senato ha approvato l' anticipazione di 150 milioni delle risorse necessarie, per il 2013, per la ricostruzione, con un emendamento che nel complesso stanzia 1 miliardo e 200 milioni per il post-sisma dell'Abruzzo, ovvero 200 milioni di euro l'anno per 6 anni.

Certo con queste cifre, ovvero 200 milioni di euro l'anno, conti e crono-programma alla mano ci vorranno 50 anni per completare la ricostruzione post-sismica abruzzesi che ha costi enormi quantificati in almeno 1.2 miliardi di euro l'anno.

La speranza è dunque che l'ordine del giorno approvato sempre ieri, e che impegna il governo a stanziare ad ottobre tutte le risorse necessarie, non sia solo un pia intenzione vergata su un inutile pezzo di carta bollata.

Per il consigliere regionale del Pdl Luca Ricciuti altra battaglia da ingaggiare è quella volta ad ottenere anche per l'Abruzzo il meccanismo di erogazione di fondi tramite cassa depositi e prestiti, già accordato per la ricostruzione post sismica emiliana.

Fiducioso anche il sottosegretario Giovanni Legnini, oggi al Salone della ricostruzione per partecipare al convegno di apertura.

La battaglia per ricostruzione abruzzese è una battaglia epocale per il tutto il paese, spiega, bisogna infatti convincere prima di tutto l'Europa che una ricostruzione post-sismica o anche la messa in sicurezza del territorio italiano non può essere negata in virtù di un discutile patto di stabilità, ma consentita in quanto un investimento utile e foriero di ripresa economica.

Come del resto prevede l'articolo 81 della costituzione che non prevede solo l'obbligo di pareggio di bilancio, ma anche di eccezioni in caso di calamità naturali e gravi crisi economiche.

 


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Massimo Cialente
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