Art. 1 dello Statuto della Regione Abruzzo:

L'Aquila Capoluogo

03 Novembre 2009   09:34  

L'Aquila sta vivendo di nuovo momenti di tensione, da quando sabato scorso il Senatore Piccone "sbadatamente" in un incontro del PDL a Pescara ha detto "L'Aquila non è più capoluogo d'Abruzzo e tale ruolo è stato assunto nella forma e nella sostanza da Pescara, la cui classe dirigente ha acquisito con le sue capacità di governo il nuovo ruolo all'interno dell'Abruzzo".

Torna, quindi, la annosa questione riguardante la vicenda del capoluogo di Regione.

A fronte di tale affermazione, poco felice, la rivolta del capogruppo Giuliante è stata immediata e verbalmente violenta, seguita dall'abbandono della sala.

Ovviamente il Senatore ha smentito subito, argomentando che si sarebbe trattato di un fraintendimento strumentalizzato dal Capogruppo del PDL e dalla stampa. In realtà lui avrebbe parlato di capitale economica senza nulla voler togliere a L'Aquila sul versante storico-istituzionale.

Vero è che Pescara economicamente è sempre stata più fiorente del Capoluogo, soprattutto nel periodo precedente al sisma del 6 Aprile in cui lo stesso versava in un difficilissimo momento di recessione.

Quel che è interessante sottolineare è che la diplomazia è l'arma principale della politica e, quindi, chi fa politica ad alti livelli difficilmente prende un abbaglio di tal fatta soprattutto in relazione al momento critico che la città sta vivendo.

Gli Aquilani hanno i nervi scoperti e tendono a reagire male rispetto a queste "sbadataggini"; la terra, se pur in misura minore, continua a tremare; molte persone vivono ancora nelle tende con temperature che raggiungono i 2-3 gradi sotto lo zero, i più fortunati hanno avuto assegnato un modulo abitativo dove non hanno potuto portare le proprie cose e la propria storia; l'Università deve essere ancora riorganizzata; le case nella zona rossa sono abbandonate; molti bambini e ragazzi la mattina partono dalla costa alle 6 per raggiungere la scuola. Le difficoltà sono ingenti, noi le affrontiamo con la forza e la determinazione di sempre, ma non daremo a nessuno la possibilità di scansare le nostre prerogative.

In questo contesto anche solo immaginare L'Aquila privata della sua funzione di capoluogo e, quindi, senza il businnes degli Uffici Regionali che danno lavoro e lustro alla città equivale ad un incubo senza fine.

Quale ripresa economica ci si può attendere se le uniche certezze rimaste vacillano a causa di una frase sfortunata e forse fraintesa?

Diciamo la verità, la paura dei cittadini è che L'Aquila possa rinascere al massimo come museo, con il centro storico aperto ad oras con chiusura notturna e le new touns che, per quanto simpatiche, non sono e non saranno mai ciò che avevamo.

La preoccupazione per il grande scippo è anche storicamente motivata. Non dimentichiamo che si è dovuto lottare per assurgere a capoluogo e solo la fermezza e la caparbietà degli Aquilani che scesero in piazza durante i moti segnarono la storia.

Nel 1963, infatti, nasce ufficialmente la Regione Abruzzo, ma la scelta iniziale fu di stabilire il capoluogo amministrativo a Pescara. Ne conseguirono disordini e scontri, alla fine venne riconosciuto a L'Aquila il ruolo di capoluogo unico dell'Abruzzo consentendo però alla Giunta e al Consiglio Regionale la possibilità di riunirsi anche a Pescara.

Oggi lo Statuto della Regione Abruzzo parla chiaro, nell'art. 1 si legge: "

1. La Regione Abruzzo rappresenta la comunità dei cittadini, anche residenti all'estero, che per storia, tradizioni e cultura la costituiscono.

2. La Regione comprende i territori delle province di Chieti, L'Aquila, Pescara, e Teramo.

3. Capoluogo della Regione è la città di L'Aquila, sede degli Organi istituzionali. Il Consiglio e la Giunta si riuniscono a L'Aquila o a Pescara.

4. La Comunità politica abruzzese è espressa dai Comuni, dalle Comunità montane, dalle Unioni di Comuni, dalle Province e dalla Regione.

5. Il gonfalone e lo stemma della Regione Abruzzo sono stabiliti con legge regionale".

Per questo motivo, il Senatore Piccone deve fare attenzione a ciò che dice, soprattutto perché l'argomento, scottante da sempre, si tinge di un interesse ancora più forte oggi che L'Aquila vive nella speranza ma non nella materiale certezza di risorgere.

Ho apprezzato molto l'intervento del Presidente della Giunta Regionale Chiodi che ha calmato gli animi e le pretese di tutti chiarendo che " L'Aquila non si tocca".

 

Francesca Aloisi

 

 

 

 


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