Tutti i progetti della Asl di Lanciano- Vasto, portati avanti da due anni, ad un passo dalla realizzazione, rischiano di svanire nel nulla. Colpa del terremoto “sanitopoli” che si è abbattuto in Abruzzo, decimando la giunta regionale. L’attivazione della Neurotraumatologia, la ristrutturazione del Pronto soccorso e di alcuni reparti dell’ospedale Renzetti, l’apertura dell’hospice per i malati terminali a Lanciano insieme con l’attivazione dell’ Emodinamica a Vasto e di cinque nuove postazioni del 118, rischiano di rimanere chiusi nei cassetti della Regione. “Per attivare la Neurotraumatologia, che ha già pronti mezzi ed equipe medica, manca il nulla osta della Regione» spiega il manager della asl frentana Michele Caporossi, “stesso problema per l’emodinamica a Vasto e per le 5 postazioni del 118 nell’area del Sangro e del vastese. Sono progetti “salvavita” che non devono essere bloccati” . Ma il blocco purtroppo c’è e riguarda anche la residenza per anziani a Casoli, già ristrutturata, in attesa dell’apertura, e per l’hospice di Lanciano, ex casa di riposo in viale Capppuccini, ora destinata ai malati terminali. Tutto paralizzato anche sul fronte assunzioni. “Le assunzioni a tempo indeterminato che la Asl ha in programma sono bloccate”, aggiunge Caporossi, “dovevano essere concesse in base a deroghe che doveva firmare l’assessore alla sanità Bernardo Mazzocca. Anche sulla questione della stabilizzazione dei 27 precari, che doveva avvenire in questi mesi, è tutto fermo, in attesa di conoscere le nuove direttive che saranno impartite da Enrico Paolini alla guida della Regione”. In questa importante battaglia anche i sindaci prendono posizione e si fanno sentire. Filippo Paolini (sindaco Pdl di Lanciano) e Luciano Lapenna (sindaco Pd di Vasto) hanno infatti chiesto un incontro al presidente Paolini, per sbloccare i permessi e permettere alla Asl di aprire i cantieri. “La sanità non ha colori politici”,afferma Paolini, “il piano sanitario ha approvato i progetti di questa Asl, i dirigenti regionali devono andare avanti, altrimenti a rimetterci sono solo i cittadini”.
(IP)