Assegni sociali non dovuti, denuncia per 370 residenti all'estero

26 Settembre 2017   09:09  

Nell’ambito del rapporto di collaborazione tra la Guardia di Finanza e l’INPS, finalizzato a prevenire e reprimere truffe ai danni dello Stato, il Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie del Corpo ha sviluppato e coordinato, sulla base dei dati forniti dall’Istituto e con il suo ausilio, una serie di attività investigative che hanno portato all’individuazione di un sistema di percezione indebita dell’assegno sociale, prestazione che rientra tra i principali strumenti cosiddetti “di protezione” attualmente in vigore.

L’emolumento, che è corrisposto dall’I.N.P.S. per tredici mensilità (circa € 450 al mese), spetta ai cittadini italiani, comunitari (con iscrizione all’anagrafe comunale), extracomunitari (titolari di permesso di soggiorno di lungo periodo), rifugiati politici ed apolidi (titolari dei rispettivi titoli di soggiorno) che:

 abbiano compiuto 65 anni (età cui va aggiunto un correttivo legato all’aggiornamento della speranza di vita);  siano residenti effettivamente ed abitualmente in Italia;

 abbiano soggiornato legalmente, in via continuativa per almeno dieci anni nel territorio nazionale (la permanenza decennale è stata introdotta dal 1° gennaio 2009);

 si trovino in condizioni economiche disagiate. Le attività sono state condotte sull’intero territorio nazionale e hanno consentito di individuare centinaia di cittadini, sia italiani che stranieri che, dopo l’ottenimento dell’assegno sociale, si erano trasferiti all’estero ovvero erano stati sempre effettivamente domiciliati “oltre confine”, non rispettando, pertanto, il requisito essenziale della stabile ed effettiva residenza sul territorio nazionale e certificando falsamente redditi inferiori alla soglia prevista dalla legge per il conseguimento del beneficio.

Gli stessi continuavano a riscuotere illecitamente l’emolumento assistenziale attraverso l’accredito su c/c oppure ritornando, saltuariamente, in Italia al solo scopo di ritirare le somme allo sportello.

Gli autori degli illeciti sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per il reato di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato ovvero sanzionati con pena pecuniaria.

L'Inps ha immediatamente sospeso i pagamenti con un risparmio annuo di oltre 2,6 milioni di euro.

 


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