Assemblea Pd, tra garantismo e auspicato rinnovamento

Ieri pomeriggio a L'Aquila

22 Luglio 2008   18:05  

Aria pesante e tensione palpabile ieri pomeriggio all'assemblea provinciale del Partito democratico dell'Aquila, dalle espressioni dei militanti si leggeva grande delusione e fra i dirigenti non c'è stato spazio per l'autocritica.

Difesa a spada tratta di Ottaviano Del Turco da parte del segretario Michele Fina, che nella relazione introduttiva, per argomentare le sue ragioni, è ripartito dalla legalità profusa da Paolo Borsellino, con un tributo al magistrato.

Non siamo un tribunale e non dobbiamo diventarlo, è stato ribadito, ma l'intento è contraddetto successivamente, quando con fermezza e decisione si afferma che ad oggi l'impianto accusatorio ha fornito ben pochi riscontri.

Una voce di rottura è venuta da Fabio Ranieri, della sinistra Pd, che ha esortato ad abbandonare le logiche delle decisioni prese nelle segrete stanze, ed a rimettere in discussione, se mai vi fosse stata, l'organizzazione del partito.

La constatazione più amara, ma probabilmente la più esatta, è quella nei confronti del partito dell'astensione, che, ha detto Fina, in questi giorni è quello che ha guadagnato più consensi. (MS)


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