Assolti dalla Vilolenza Sessuale: "Errata percezione del consenso della ragazza"

16 Agosto 2023   07:44  

Un caso di violenza sessuale a Firenze ha suscitato un dibattito giuridico su un aspetto cruciale nelle questioni di consenso. Due giovani di 19 anni sono stati assolti dall'accusa di violenza sessuale, e la sentenza ha scosso l'opinione pubblica. Secondo quanto riportato dal quotidiano locale Il Tirreno, il giudice ha stabilito che gli imputati abbiano commesso un errore fondamentale nel valutare il consenso della giovane coinvolta, la quale, al momento dei fatti, si trovava in uno stato di ubriachezza che ne comprometteva la capacità di esprimere la sua volontà.

I dettagli emersi durante il processo hanno evidenziato che la 18enne aveva già avuto rapporti sessuali con uno degli imputati in passato, anche in presenza di altre persone. Questo fattore, secondo quanto riferito, ha indotto i due 19enni a presumere erroneamente che la giovane avrebbe acconsentito anche in quel momento. Tuttavia, l'ubriachezza della ragazza ha reso impossibile per lei manifestare chiaramente la sua volontà.

La sentenza, che è stata basata su un procedimento abbreviato, ha visto il giudice dell'udienza preliminare dichiarare che gli imputati non possono essere puniti "per errore sul fatto che costituisce il reato". Questo significa che l'errata percezione del consenso, anche se non elimina l'esistenza oggettiva dell'atto di violenza sessuale, non è sufficiente a giustificare la rilevanza penale della loro condotta.

Il giudice ha ulteriormente specificato che poiché il reato di violenza sessuale non è punibile a titolo di colpa, l'errata percezione del consenso non può essere considerata rilevante ai fini di una possibile responsabilità penale residua. Tuttavia, il giudice ha espresso preoccupazione per l'atteggiamento dei due imputati nei confronti delle relazioni con il genere femminile, definendolo "condizionato da un'inammissibile concezione pornografica". Questa prospettiva distorta, secondo il giudice, potrebbe derivare da carenze educative o da una concezione distorta del sesso.

L'incidente in questione si è verificato a marzo durante una festa in una casa nei pressi di Firenze. Un minorenne era coinvolto nel caso e ha affrontato un processo parallelo, risultando sottoposto a una misura di messa in prova. Le motivazioni della sentenza hanno sollevato questioni cruciali riguardo alla percezione del consenso e alla definizione dei confini dell'errore nella comprensione delle dinamiche delle relazioni intime.


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