Auditorium Renzo Piano, dopo mesi l'ente "Barattelli" si schiera: "Sosteniamo con forza il progetto"

19 Marzo 2012   12:55  

L’Ente Musicale Società Aquilana dei Concerti “B. Barattelli” in merito all’avvio dei lavori dell’Auditorium del Castello progettato da Renzo Piano, in considerazione delle numerose polemiche che nei giorni scorsi sono apparse sulla stampa, sostiene fortemente il progetto nella convinzione che tale opera possa essere utile alla città per innumerevoli motivi.

Primo fra tutti è l’avere, nel giro di pochi mesi, un luogo dove svolgere attività culturali, uno spazio per la Musica che, per il tempo che sarà necessario, andrà a sostituire lo storico Auditorium “Nino Carloni” all’interno del Castello Cinquecentesco.

Uno spazio che, come prima del sisma, non verrà destinato solamente ai concerti della Barattelli, ma sarà a disposizione di altre istituzioni o associazioni attualmente senza una sede o di altre attività che fanno fatica a trovare posti adeguati.

Il progetto è nato già nell’estate del 2009 dall’incontro fra Claudio Abbado, Renzo Piano e Giorgio Battistelli (nomi che a livello internazionale non hanno bisogno certo di presentazioni), cui seguì la generosa adesione della Provincia autonoma di Trento. Successivamente si sono avuti tutti i passaggi amministrativi e burocratici, dei quali la città è stata sempre informata attraverso gli organi di stampa.

In questo ultimo periodo, proprio a ridosso dell’avvio dei lavori e, soprattutto, del fibrillante clima politico locale, legato alle ormai prossime elezioni amministrative, si leggono dichiarazioni che spesso contengono informazioni approssimative.

Vale la pena ricordare che la forza della proposta culturale prima del sisma all’Aquila era costituita proprio dalla molteplicità degli spazi attivi e dedicati, all’interno del centro storico, alla cultura e allo spettacolo. Non si può quindi certo parlare di inutile sovrabbondanza di nuovi spazi che verranno comunque utilizzati da molti operatori del settore.

Certo, anche se i 250 posti di cui potrà contare il nuovo Auditorium non potranno risolvere il problema della carenza di spazi adeguati per lo spettacolo a L’Aquila, comunque sostituiranno per il momento quelli persi nell’Auditorium “Nino Carloni” all’interno del Castello, e non è poco.

Volendo guardare avanti, questa struttura, progettata come uno strumento musicale, con caratteristiche acustiche assolutamente performanti, potrà anche essere usata come spazio altamente tecnico e attrezzato per prove, registrazioni di concerti e si aprirà così ad un interesse vasto ed internazionale.

La localizzazione dell’Auditorium sul lato destro (guardando dalla Fontana Luminosa) di Viale delle Medaglie d’Oro non andrà minimamente ad intaccare la visuale del Forte Spagnolo, sia per la posizione, sia per le dimensioni generali che non possono confrontarsi con il ben più grande monumento spagnolo. Inoltre, anche il materiale di cui è costituito, il legno, in relazione alla nostra storia architettonica fatta di pietra, è comunque un segno di non permanenza.

La sistemazione di quest’area, da tempo immemore totalmente trascurata, renderà invece fruibile in modo totalmente nuovo l’intera zona, ritrovando un dialogo fra il Castello come monumento (che ci si augura torni presto ad ospitare il Museo Nazionale d’Abruzzo) e la città, inserendo la sala da concerti in un’ottica di totale “riqualificazione”, non solo dello spazio ma anche del suo modo di essere vissuto. Anche l’esterno dell’Auditorium è stato pensato per ospitare spettacoli e attività all’aperto.

Considerando in modo integrato tutta l’area che comprende la Fontana Luminosa, l’Auditorium, il parco del Castello, si comprende facilmente quanto sia felice questa locazione in rapporto all’ingresso nord al centro storico della città, proprio in quella porzione di città, oggi “riconquistata” dal popolo dei giovani.

Del resto è indiscutibile che un Auditorium (piccolo o grande che sia, temporaneo o meno) e tutta l’attività ad esso legata sia in ogni caso non solo occasione di incontro, di musica, di socializzazione, di cultura ma anche e soprattutto di lavoro, considerando tutte le maestranze, gli artisti, i tecnici e l’indotto economico che crea. E’ innegabile poi che la firma di Renzo Piano che ha concepito l’Auditorium dopo un attento studio di tutto lo spazio, dell’area circostante e della città tutta, con numerose visite “sul campo” (lavoro concertato con le professionalità locali e l’amministrazione comunale), porterà un valore aggiunto e una attenzione internazionale di cui la città continua ad avere bisogno.

La Società Aquilana dei Concerti dunque, in onore al motto voluto da Nino Carloni “Aedificavit Urbem”, sente il dovere morale e culturale di sostenere il progetto e, con esso, lo sviluppo cittadino, partendo da un’ottica nuova, moderna, non legata ad antichi provincialismi, ma proiettata al ricercare oggi un cambiamento e uno sprone a migliorare la qualità della vita.

E’ una missione che a volte impone scelte difficili, che meritano però fiducia e condivisione, la più ampia possibile e al di fuori di ogni polemica strumentale, specialmente da parte di chi fa della “cultura” una bandiera, una ragione di vita.


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