Ballottaggio a L'Aquila: trame, gran rifiuti e regolamenti dei conti

10 Maggio 2012   13:56  

Calata l'adrenalina del voto, acquisti i risultati, ivi compresi successi e delusioni a L'aquila in vista del ballottaggio tra Massimo Cialente e Giorgio De Matteis, si infittiscono gli incontri più o meno segreti, si imbastiscono trame e si puntellano alleanze.

De Matteis, che deve recuperare, in pochi giorni  11 punti percentuale, e un distacco di circa 4.700 voti ha intanto già in tasca l'appoggio del Pdl, il grande sconfitto di questa tornata elettorale.

Nelle prossime ore si saprà se il partito, crollato dal 22% delle provinciali ad un misero 8,2%, opterà per l'apparentamento ufficiale, il che significherebbe un consigliere in più in caso di vittoria, oppure per una semplice indicazione di voto.

Ma in casa Pdl la temperatura resta alta, ed è in corso il regolamento dei conti tra il consigliere regionale Luca Ricciuti e l'assessore Gianfranco Giuliante, figure di spicco del partito aquilano.

Molti a porte chiuse gli scambi dialettici al vetriolo, che coinvolgono anche il presidente Chiodi, che qualcuno accusa di non aver appoggiato con convinzione il candidato Pierluigi Properzi, che si ritrovato come un comandante alle prime armi senza esercito dietro a sostenerlo.

Dall'altra parte Massimo Cialente si sente la vittoria in tasca, ma è meglio non rischiare.

E allora è caccia grossa ai voti degli altri canditati sindaci. Quelli di Angelo mancini dell'Italia dei valori che ha preso il 6.3%.

L'indicazione del partito a livello nazionale non potrebbe che essere quello di appoggiare il centrosinistra, ma Mancini nicchia, non dimentica i forti attriti con il sindaco uscente, il voto di protesta che ha raccolto e dichiara: ''La mia posizione personale è di non apparentarmi né con Cialente, né con De Matteis''. 

Enrico Verini, del Fli mette sul piatto il suo non disprezzabile  2,6% ma le voci che lo volevano convolante in giuste nozze con Cialente, ha creato malumori nella base, da qui una secca smentita. 

Tace per ora una delle rivelazione delle elezioni, Vincenzo Vittorini che ha raccolto il 5,7% dei consensi. Le alchimie del metodo metodo D'Hondt, il complesso calcolo che stabilisce chi entra in consiglio e chi no, giocherebbe a favore di un appoggio a Cialente, perché solo con una sua vittoria, anche senza nessun apparentamento, Vittorini entrerebbe in consiglio. Ma il suo variegato elettorato non può essere certo usato come un pacco postale e fatto votare come fosse un sol uomo. Ed oggi Vittorini ha incontrato anche Giorgio De Matteis.

Infine Ettore di Cesare che ha raccolto un ottimo 5%.  I suoi voti fanno gola, ma il neo-consigliere non si stanca di ripetere: ''Avevamo detto che ai ballottaggi non ci saremmo apparentati con nessuno e questo sarà. Eravamo e rimaniamo alternativi al modo di far politica sia di Cialente sia Di De Matteis''

 

AGGIORNAMENTO:
Riceviamo la nota del movimento La città che vogliamo:

In riferimento a quanto riportato oggi sulla vostra testa, smentiamo con la presente che si sia svolto un incontro tra Vincenzo Vittorini e il Candidato Sindaco Giorgio de Matteis.
D'altro canto la posizione di L'Aquila che vogliamo è chiaramente definita nel nostro precedente comunicato.

 


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