Banca dell'Aquila, il Comune abbandona l'impresa: non sarà tra i soci

La Corte dei Conti ha espresso perplessità sulla partecipazione

24 Maggio 2013   14:00  

Obiettivo quasi raggiunto quello della costituenda Baca dell'Aquila, con 3 milioni e 700 mila euro raggiunti fino ad oggi, a fronte dei 4 milioni di capitale sociale necessari per dare avvio alla prima banca territoriale del comprensorio aquilano.

Sono 7400 le azioni già collocate, e circa 600 (pari ai 300 mila euro mancanti) sono quelle ancora da collocare. Quasi 1200 i soci, un numero superiore alle aspettative come ha spiegato il presidente della Banca dell'Aquila Roberto Madama. Il presidente insieme a Matteo Gizzi del comitato promotore hanno rivolto un appello al Comune dell'Aquila perché dal sostegno formale potesse passare ad un sostegno concreto, attraverso l'acquisizione di una quota societaria.

Ma il Comune dell'Aquila, al di là di una totale sostegno al Comitato per la la creazione della Banca, non sarà tra i soci. Il Comune avrebbe dovuto partecipare con un piccola quota, di 10 mila euro. A spiegare il perché dell'abbandono dell'impresa è stato l'assessore al Bilancio del comune dell'Aquila, Lelio De Santis, alla presenza sia di Madama che di Gizzi.

La delibera di adesione era pronta da mesi, doveva approdare in consiglio – ha spiegato – ma abbiamo voluto chiedere dei pareri, per eccesso di scrupolo, alla Corte dei Conti. Quella regionale ha dato il via libera all'operazione, ma la Corte dei Conti dell'Aquila ha espresso perlpessità nella partecipazione in termini di contributo da parte di un ente pubblico insieme a soci privati. De Santis ha quindi chiarito:

“Non è intenzione dell’Amministrazione comunale, e mia in particolare, avviare percorsi di dialettica con la Corte dei Conti, per questo abbiamo optato per una forma di sostegno e di appoggio che esuli, da una diretta partecipazione azionaria”.

Così la Banca dell'Aquila resta orfana del suo Comune.

di Barbara Bologna


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