Bancarotta fraudolenta, arrestato ex Dg Banca Tercas. Gip ordina sequestro beni per 199 mln euro

18 Dicembre 2013   12:49  

Il gip del tribunale di Roma, Wilma Passamonti,  ha disposto la misura l'arresto per l'ex dg di Banca Tercas, Antonio Di Matteo, con l'accusa di bancarotta fraudolenta.

Il Gip ha ordinato anche il sequestro preventivo per equivalente, fino a un limite massimo di 199 milioni di euro, di rapporti finanziari, partecipazioni societarie, beni immobili e mobili, frutto dei reati di associazione per delinquere transnazionale, riciclaggio, appropriazione indebita e bancarotta fraudolenta aggravata.

Di Matteo, e' stato arrestato dagli uomini del nucleo valutario della guardia di finanza con le accuse di bancarotta fraudolenta, ostacolo all'attivita' finanziaria di vigilanza e associazione per delinquere.

In tutto sono 19 le persone indagate, di cui 9 per associazione per delinquere.Gli altri sono coinvolti nella vicenda per reati che vanno, a seconda delle singole posizioni, dall'ostacolo all'esercizio delle funzioni di vigilanza della Banca d'Italia al riciclaggio, dall'appropriazione indebita alla bancarotta fraudolenta. Tra gli indagati anche l'avvocato-imprenditore di Modena Gianpiero Samorì, che nelle ultime elezioni appoggio' il Pdl.

Le indagini sulla Banca Tercas sono state condotte dalla procura di Roma perche' nella capitale ci sono i procedimenti legati al fallimento del gruppo Dimafin di Raffaele Di Mario e perche' e' romana la competenza a indagare sul reato di ostacolo all'attivita' di vigilanza di Bankitalia.

Secondo l'accusa gli indagati avrebbero prosciugato i fondi della banca per favorire alcuni imprenditori e soci in affari.

Banca Tercas rientra nell'elenco degli istituti finanziari commissariati dalla Bankitalia.

16 invece le perquisizioni eseguite dal nucleo di polizia valutaria della Guardia di Finanza presso abitazioni private, aziende e gli uffici della sede centrale dell'istituto di credito a Teramo e di tre sue filiali (Montorio Al Vomano, Roseto degli Abruzzi ed Avezzano) e della filiale di Porto San Giorgio (Fermo) della Banca Popolare di Spoleto.

Questo perche', secondo i militari della Finanza, Di Matteo, pur essendo un ex dirigente da tempo di Banca Tercas, poteva avere accesso ai terminali e compromettere cosi' l'esito degli accertamenti investigativi.

Nel corso delle perquisizioni sono stati sequestrati 200 milioni.


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