Batterio killer, Masoni (Cia): "Colpito il mercato abruzzese delle esportazioni"

07 Giugno 2011   13:03  

La prudenza è d'obbligo e la cautela un dovere di fonte la diffondersi dell'infezione da Escherichia Coli in Europa. Le origini dell'infezione sono ancora da individuare, dopo che è stato scagionato anche il germoglio di soia, nei giorni scorsi individuato come alimento da cui si sarebbe originata l'infezione.

La diffusione della notizia dell'infezione ha avuto un contraccolpo sul mercato orto-frutticolo, con una leggera flessione delle vendite dei prodotti freschi. Lo conferma anche Carmine Masoni, responsabile dell'ufficio economico della Cia: "Anche in Abruzzo c'è stato un calo delle vendite, non tanto nel mercato interno quanto in quello delle esportazioni."

A pagare di più il diffondersi dell'infezione e della paura che ne è derivata sono soprattutto gli agricoltori che normalmente destinano i loro prodotti all'esportazione: "Ad esempio la Russia ha bloccato l'importazione di prodotti agricoli dall'Europa -spiega Masoni- e questo ha penalizzato ovviamente gli agricoltori coinvolti nel mercato russo."

Al momento, secondo Masoni, la situazione del mercato va normalizzandosi.

Resta comunque alta la guardia: "All'atto dell'acquisto chiedere sempre la provenienza del prodotto, la sua tracciabilità e prima di mangiarlo lavarlo più che abbondantemente. E' bene lavare anche le posate e le superfici su cui i prodotti vengono appoggiati".

Si può essere tranquilli con i prodotti italiani? "Si, le autorità non hanno segnalato problemi, ma lasciamo alla scienza capire come si è diffusa l'infezione e quale ne è la causa."

di Barbara Bologna


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