Bit di Milano, presentata ricerca per un turismo "accessibile"

23 Febbraio 2007   20:09  
Secondo le stime dell’Enea, in Europa vivono circa 50 milioni di persone con disabilità, e di queste il 72% (pari a 36 milioni) mette in cima ai propri desideri la possibilità di viaggiare, ma solamente il 12% lo fa davvero. Tenendo conto di questa forte domanda si comprende come il turismo “accessibile”, capace di far muovere in Europa 60 milioni di persone, e 900 mila viaggiatori disabili solo in Italia, rappresenti un’importante occasione di business per gli imprenditori del settore turistico. Per questo motivo la Provincia di Pescara ha promosso un progetto di sensibilizzazione degli operatori turistici sul turismo “accessibile”, realizzando un’ indagine, svolta dalla direzione “Studi e ricerche” del Touring club italiano, per verificare quali e quanti siano le strutture e i servizi accessibili alle persone con disabilità fisica e motoria. I risultati della ricerca sono stati presentati questa mattina alla Bit di Milano, nel corso di una conferenza stampa che si è svolta all’interno del padiglione dell’Azienda regionale di promozione turistica, alla presenza del presidente della Provincia Giuseppe De Dominicis, dell’assessore Paolo Fornarola e di Matteo Montebelli, del Centro Studi e Ricerche del Tci. «La ricerca – ha detto in apertura De Dominicis - è il primo anello di un sistema turistico globale che abbiamo avviato con il piano provinciale di marketing. In questo ambito una grande attenzione sarà riservata alle strutture per persone con disabilità, cui garantiremo visibilità e riconoscimento». «Dopo l’azione di sensibilizzazione, avviata con questa indagine - ha detto spiegato Fornarola - la Provincia di Pescara lavorerà soprattutto sul piano informativo, valorizzando e formando gli operatori locali: daremo la giusta visibilità a quanti si sono distinti soddisfacendo tutti i parametri del questionario. Sul sito della Provincia sarà inoltre pubblicato l’elenco delle strutture idonee. Lavoreremo infine per realizzare un punto informativo a disposizione dei potenziali utenti e degli operatori locali, che potranno contare su un’adeguata assistenza e formazione». Le strutture contattate, ripartite tra le diverse tipologie, sono state in tutto 417, tra alberghi, ristoranti, agriturismo, aree protette, punti informativi, stabilimenti balneari, musei, cinema e teatri. Matteo Montebelli ha sottolineato come queste soddisfino molti dei parametri considerati nel questionario, ma non tutti. E soprattutto non contemporaneamente. Insomma, accertata la buon sensibilità sul tema, resta comunque molto da fare per ampliare la fetta di strutture completamente accessibili presenti in provincia, oggi ancora un po’ limitata. Augusto De Rosa

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