Blitz armato in questura, tre uomini picchiano agenti

10 Novembre 2008   15:30  

Tre persone hanno compiuto un blitz, questa mattina, alla questura di Pescara. I tre si sono presentati armati negli uffici di via Pesaro, con fare aggressivo. Ce l'avevano con la polizia e volevano a tutti i costi entrare per le loro rimostranze. Hanno picchiato degli agenti, ferendoli. Sono stati bloccati e ora si sta decidendo il da farsi nei loro confronti. I tre sono della zona di Pescara e sembravano tutt'altro che lucidi. Maggiori dettagli saranno forniti dalla questura nelle prossime ore.

I tre, che sono stati arrestati, sono Pino Di Tommaso, commercialista, 42enne residente a Chieti e domiciliato a Cepagatti, Alessio Di Girolamo di 24 anni, di Pianella (Pescara) e Roberto Colaiocco, 25enne, anch' egli di Pianella. Di Tommaso impugnava una mannaia mentre Di Girolamo aveva con se' un pugnale ed e' stato il primo ad entrare in azione. Di Girolamo e' gia' noto in citta': era stato arrestato, tempo fa, per uno stupro avvenuto nel centro storico di Pescara. I tre sono arrivati in macchina, una Citroen C6, davanti alla questura, al posto di guardia, inchiodando l'auto e uscendo fuori con atteggiamento aggressivo e violento. Erano alterati psichicamente, fortemente aggressivi e non ragionavano. Hanno minacciato agli agenti di volerli "bucare", di voler occupare la questura, di voler uccidere tutti. I poliziotti feriti sono quattro, contusi a seguito della colluttazione con i tre, e hanno riportato una prognosi di sette giorni.

I tre avevano costituito un gruppetto piuttosto anomalo: da qualche giorno, infatti, vivevano insieme a casa di Di Tommaso, il quale sostiene che gli altri due siano le sue guardie del corpo. La scorsa notte, da mezzanotte e mezza alle 3 , sono stati in un locale, dove hanno alzato il gomito e dal quale sono stati allontanati. Una volta usciti dal locale hanno cominciato a chiamare 112 e 113 per invitare le forze dell'ordine ad intervenire, in quanto volevano che dal locale uscissero delle ragazze notate poco prima. Poi, non vedendo arrivare nessuno, hanno raggiunto la questura per vendicarsi del mancato intervento. Quando sono arrivati in via Pesaro, verso le 6.45, sono incappati in una dozzina di poliziotti: oltre ai preposti alla vigilanza, presso la guardiola d'ingresso, c'erano gli agenti dell'ufficio denunce e quelli delle volanti che stavano cambiando turno. La loro azione e' stata bloccata subito dopo l'ingresso in questura. Nel corso delle perquisizioni nelle abitazioni degli arrestati e' stato trovato un piccolo arsenale: Di Tommaso custodiva otto armi, tra pugnali e nuncaku, Cocaiocco invece ne aveva venti. Le telefonate fatte prima del blitz fanno intuire che i tre fossero alterati dal punto di vista psichico: Di Tommaso si e' presentato al 112 come professore, grosso produttore di energia solare con un fatturato di 290 milioni l'anno e due guardie del corpo a disposizione. Minacciando telefonicamente le forze dell'ordine hanno detto: "stiamo venendo li' e vi facciamo vedere le lacrime" e, ancora, "vi spariamo come a quelli del Pilastro di Bologna". Le accuse nei confronti dei tre sono di tentato omicidio, resistenza a pubblico ufficiale e porto abusivo delle armi. Il pm e' Andrea Papalia. Sara' una eventuale perizia a stabilire se i tre avessero assunto sostanze e di che tipo.


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