Ha ribadito la fermezza dell’amministrazione nei confronti di un’eventuale cambio di destinazione d’uso del sito, il sindaco Ricci ieri in Comune, accogliendo, insieme ad alcuni consiglieri regionali, i lavoratori della Burgo, che prima avevano invaso il centro cittadino. “Quel sito rimarrà industriale , produttivo” ha comunicato a gran voce il sindaco ai lavoratori.
Circa duecento manifestanti si sono radunati in piazza Trento e Trieste per poi attraversare corso Marrucino armati di striscioni, fischietti, trombette e tanti slogan. La città ha solidarizzato con i dipendenti della cartiera, azienda madre che ha dato lavoro a intere generazioni di teatini. Sensibili i negozianti, molti dei quali hanno interrotto l’attività al momento del passaggio del chiassoso ma composto corteo.
Intanto martedì si tornerà a lavorare su una sola linea di macchinari. Un palliativo, come è stato definito.
Pensieri da incubo per centinaia di lavoratori che hanno dato la vita per la cartiera e che, oggi, si ritrovano con famiglie da mantenere e mutui da pagare, molti dei quali hanno raggiunto l’eta più critica per un ricollocamento.
Minacce arrivano nei confronti dei Giochi del Mediterraneo del prossimo anno, per i quali i lavoratori annunciano forti rimostranze nel corso dell’evento sportivo internazionale.
Il corte prosegue lungo il corso, fa tappa alla Provincia, dove un gruppo di lavoratori entra nell’atrio per poi ricongiungersi agli altri, e si sofferma sotto la Curia arcivescovile, dove ottiene la solidarietà di don Camillo Cibotti, segretario dell’arcivescovo, a nome di monsignor Bruno Forte.Il 13 giugno, intanto, incontro fra i sindacati ed i vertici societari a Torino e, nel frattempo, la vertenza finisce sul tavolo del ministero del lavoro e, a breve, sarà affrontata dal ministero per le attività produttive, mentre in Regione, dopo una mozione presentata dal consigliere dell’Udeur Liberato Aceto, ci sarà un vertice con l’assessore regionale al lavoro Fernando Fabiani. (MS)
