CNA: maltempo, allarmismi, ridotto dell'80% le entrate per le imprese, chi li risarcirà

30 Gennaio 2017   09:51  

Paese vulnerabile, agli eventi sismici, meteorici, etc. in cui l’uomo deve porre rimedio considerando che gran parte della tutela del territorio e quindi dell’incolumità dei cittadini parte dalla prevenzione troppo spesso ignorata e sostituita da interventi di cura, a volte anche non idonei. Un Paese che si mobilità con grande solidarietà, ma poi si dimentica in fretta. Proprio quando bisogna tenere alto il livello di attenzione, senza creare falsi allarmismi e personalistiche considerazioni che hanno minato psicologicamente anche i più tenaci cittadini, a cui non sono state date appropriate risposte ma addirittura enunciazioni da parte di chi è preposto alla valutazione dei grandi rischi, con termini a tratti stravaganti.

E veniamo a quanto accaduto dal sisma del 24 agosto di Amatrice …., il successivo 30 ottobre e l’attuale eccezionale precipitazione meteorica, che non trova giustificazione alcuna.

Siamo nell’anno 2017, intere frazioni rimaste isolate, colpisce e mette in evidenza una macchina che fatica a mettersi in moto, nel campo dell’energia, nell’apertura delle strade, etc…

Ciò ovviamente ha inciso e inciderà sulla quotidianità di ogni cittadino, non solo, ma forti ripercussioni si avranno nell’economia di un vasto territorio della regione Abruzzo, in particolar modo nelle aree interne. Aree interne di tutto il territorio aquilano e del cratere sismico, estendendosi a causa dell’eccezionale nevicata, su importanti territori della Valle dell’Aterno, della città di Sulmona con la Valle Peligna, la Valle Subequana, il Comprensorio di Roccaraso, ovvero tutta la realtà appenninica, in cui si sono creati smisurati allarmismi per i fruitori delle risorse naturali, architettoniche, storiche, ambientali, richiamo di un forte ed importante flusso turistico sia oggi quasi azzerato.

Necessario sgombrare il campo da ulteriori segni di suggestione; si rivolgono quotidianamente e chiedono alla CNA a viva voce, gli operatori economici del settore ricettivo della nostra città e dell’intero comprensorio aquilano, decisi a far valere la loro determinata convinzione di difesa del territorio, in cui addirittura si è aggiunta la psicosi valanghe anche in strutture sicure da tale pericolo.

Ingenti i danni diretti e indiretti, un pezzo di economia ad alto rischio con gravi conseguenze occupazionali e ripercussioni nell’indotto che tale settore alimenta, nella fornitura di beni e servizi, con il coinvolgimento lavorativo di circa n. 1.000 addetti. Chi risarcirà i cittadini, chi risarcirà gli operatori economici? In che modo le imprese avranno la possibilità di recuperare il mancato incasso, nel confronto tra l’ultimo quadrimestre 2015 con quello 2016, con una riduzione pari all’ 80%?

Con lealtà e impegno, la nostra realtà, sta fronteggiando una strenua lotta contro le conseguenze del sisma del 2009 in cui sono coinvolti l’intero mondo economico-imprenditoriale, universitario, istituzionale, oltre che i singoli cittadini, il tutto supportato dalla tenace difesa del Comune dell’Aquila. Ponendo da parte ogni diversità e appartenenza ognuno deve sostenere questo processo dando il proprio decisivo contributo, di un impegno forte e condiviso di tutti i rappresentanti istituzionali locali ma anche regionali promuovendo azioni rivolte al governo centrale.

A queste nuove problematiche dovra’ necessariamente seguire un sistema di indennizzi che preveda un ristoro, quanto meno parziale, dei danni subiti da cittadini e imprese. In particolare le aziende hanno subito pesanti conseguenze sia in seguito alla inevitabile riduzione delle produzione, sia in seguito all’interruzione dell’energia elettrica che ha finito per danneggiare molti macchinari industriali.

Quanto detto non riguarda solo il Cratere in sé, ma anche le realtà dell’intera economia abruzzese. L’intero paese è sottoposto a rischio sismico e risulta oggi quanto mai necessario rendere operativo il progetto nazionale Casa Italia, in quanto la possibilità che si verifichino in futuro ulteriori terremoti riguarda molte aree del Paese e non e’ circoscrivibile al territorio aquilano.

Ecco c’è bisogno che la politica faccia la politica e chi ha il senso delle istituzioni deve ammettere anche i suoi errori. 


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