Caccia e cemento nel cuore del parco Sirente, l'altolà degli ambientalisti alla proposta Ricciuti

25 Luglio 2013   17:13  

Il consigliere del PDL Luca Ricciuti ha chiesto di  inserire nell’ordine del giorno della prossima seduta del Consiglio Regionale la sua proposta di legge per la riperimetrazione del Parco Naturale Regionale Sirente Velino. Con il taglio di oltre 4000 ettari di natura protetta.

A seguire il comunicato stama al vetriolo contro la riperimetrazione da parte del consligere maurizio Acerbo, Consigliere Regionale Partito Rifondazione Comunista Antonio Perrotti, circolo Terre Pubbliche, Daniele Valfr, Consigliere Salviamo l’Orso, Responsabile ALTURA Abruzzo, Stefano Allavena, coordinatore LIPU Abruzzo  

''La richiesta da parte tutelato a livello comunitario (Emendamento al Progetto di legge regionale n.38 del 2009 - Modifica della L. R. 07.03.2000, n.23- Parco naturale regionale Sirente Velino – Revisione dei confini e delimitazione zone) non può che suscitare preoccupazione.

Ci lascia perplessi che il Presidente della seconda commissione abbia deciso – avvalendosi del regolamento – di portare in aula un provvedimento il cui iter in commissione non era ancora concluso ma soprattutto che insista su un’impostazione di questo genere.

Le Associazioni hanno espresso chiaramente in passato, tramite comunicati stampa e in audizione presso la II Commissione della Regione Abruzzo, la netta contrarietà ad un progetto che vedrebbe il taglio di oltre 4000 ettari con l’esclusione della Piana di Campo Felice, di tutta la cresta dalla Punta dell’Azzocchio fino a Monte Rotondo, comprese le pendici ricadenti nei Piani di Pezza, l’area prativa e alluvionale tra Rocca di Cambio, Terranera e Rocca di Mezzo.

La proposta di legge portata avanti dal Presidente della Seconda Commissione Ricciuti per la riperimetrazione dei confini del Parco regionale, porterebbe proprio ad una banale quanto deleteria cementificazione di vaste aree verdi tutelate anche a livello europero (SIC e ZPS), unita alla realizzazione di un “Distretto Venatorio” che prevede la gestione e la conservazione degli habitat naturali affidata alle associazioni venatorie locali.

Tali aree fondamentali e non marginali del Parco, di grande importanza come core-area e/o corridoi ecologici in particolare per l’orso marsicano, ricche di specie floristiche uniche per la regione, verrebbero cosi definitivamente lasciate senza una adeguata tutela alla mercé di lottizzazioni selvagge e alla “gestione venatoria”. Proprio quello che chiedono i turisti italiani e stranieri!

Abbiamo già sperimentato alcuni mesi fa come la riperimetrazione del Parco Naturale Regionale Sirente-Velino, avvenuta alla fine del 2011 con L.R. 42/2011, dove il Parco Regionale ha perso un’area di circa 90 ettari di superficie di grande valenza ecologica e conservazionistica nel Comune di Aielli, ha causato una vera e propria mattanza da parte di alcuni cacciatori, che ha spinto, vista anche la reazione dei cittadini e dei cacciatori locali, a far si che lo stesso ATC di Avezzano, deliberasse precauzionalmente il silenzio venatorio, fino alla fine della stagione venatoria.

Riteniamo che sia del tutto inaccettabile che un’area di tale valenza ecologica e conservazionistica venga estromessa da un’area protetta con così tanta leggerezza e senza alcuna valutazione preventiva da parte di esperti, solo per soddisfare gli interessi privati di pochi. Sottolineiamo che tali aree sono comunque ricomprese in Zona A (a conservazione assoluta) dal Piano Regionale Paesistico vigente.

Facciamo presente inoltre che l’Ente Parco Sirente Velino, a suo tempo sentito in Commissione, ha espresso la propria forte contrarietà così come il Comune di Rocca di Mezzo.

Quale sarà il futuro del Parco Regionale Sirente Velino, una delle maggiori aree ricche di biodiversità europee, dove ancora non vede luce il Piano del Parco, si vedrà nei prossimi giorni anche da quanto accadrà in Consiglio Regionale martedì prossimo.

Certo è davvero sconfortante che l’attuale maggioranza regionale, su spinte immobiliari e infrastrutturali veramente anacronistiche, abbia dedicato le sue energie a ridurre le aree di un Parco regionale come il Sirente Velino e di una riserva (Borsacchio) invece che alla perimetrazione del Parco della Costa Teatina nonostante la mobilitazione di decine di migliaia di persone.

Chiediamo pertanto ai Consiglieri regionali di ogni schieramento di bocciare questo progetto di riperimetrazione del tutto incompatibile con la conservazione della natura e del paesaggio nell’Abruzzo, Regione Verde d’Europa.

Lanciamo questo allarme al fine di suscitare la dovuta attenzione dell’opinione pubblica regionale e nazionale.''

 


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