Cancellata la legge-fogna. Ok l'esercizio provvisorio

Consiglio regionale di fine anno

30 Dicembre 2008   12:24  

 L'odierno consiglio regionale, l'ultimo della legislatura  e dell'anno corrente, era stato convocato principalmente per  l'approvazione dell'esercizio provvisorio, che consentirà all'ente Regione, in assenza di un bilancio approvato nei termini di legge,  di poter spendere fino a un dodicesimo di ciascuna voce inscritta  al bilancio di previsione in vigore, fino all'approvazione, entro aprile, della nuova finanziaria regionale. A conti fatti circa 180 milioni di euro al mese. Briciole, in tempi di crisi economica, con il grosso della somma vincolato al piano di rientro del debito sanitario e alla spesa corrente.  

Il bilancio provvisorio è il prezzo che gli abruzzesi dovranno pagare a causa della prematura fine della legislatura, a seguito dell’arresto e delle dimissioni del presidente Ottaviano Del Turco. Il voto di metà dicembre ha reso poi impossibile l’approvazione di un bilancio vero, con provvedimenti, questi si davvero urgenti e indifferibili,  per far fronte alla crisi economica i cui effetti negativi esploderanno nel corso del 2009.  

L’esercizio provvisorio, è stato più volte ribadito in aula, è un atto dovuto, un passaggio tecnico. Da approvare senza troppe discussioni. E invece  è diventato subito un'intricata faccenda politica, perchè il consigliere Augusto Di Stanislao dell'Italia  dei valori e Alfredo Castiglione di An propongono di agganciare  all'esercizio provvisorio  emendamenti di abrogazione della famigerata legge di stabilizzazione dei precari e dei portaborse, già impugnata dal governo. "Con questo emendamento - spiega Di Stanislao - cancelliamo un grave errore, una brutta pagina della politica regionale, che tra l'altro al centro sinistra è costata molto anche in termini elettorali. E' un modo per ricominciare, da parte dell'opposizione, con il piede giusto."

Non è però solo una questione di principio e una seppur tradiva palingenesi morale:  nel provvedimento, ancora in vigore, nonostante l’impugnazione, fino all’eventuale cancellazione da parte della corte Costituzionale, c'è anche il blocco delle assunzioni per due anni. E dunque i nuovi gruppi consiliari non potrebbero avvalersi di personale esterno a chiamata diretta, ovvero assumere nuovi portaborse, in quanto il personale interno non sarebbe sufficiente a completare gli organici. Ai portaborse in scadenza di contratto sono state già recapitare le lettere di licenziamento, che diventeranno operative dopo la proclamazione dei nuovi consiglieri da parte della Commissione centrale elettorale della Corte d’Appello, ovvero tra pochi giorni.  

Per l'intera mattinata  si è assistito così ad un'accesa disquisizione intorno alla possibilità  di agganciare gli emendamenti  ad una norma tecnica come l'esercizio provvisorio, e alla formazione di fronti trasversali tra i pro e i contro. 

Il presidente Marino Roselli smorza subito gli entusiasmi degli abrogatori: " L'esercizio provvisorio non è emendabile -afferma- perchè gli emendamenti hanno una valenza economica. Essi prevedono ad esempio stipendi per i nuovi portaborse. Non lo dico io, che sono favorevole ad abrogare, lo dice il regolamento". 

A tale affermazione Alfredo Castiglione sussulta sullo scranno ed esplode: " Caro Roselli – urla -  lei in questi anni ne ha combinate di tutti i colori, lei ha fatto approvare cose inapprovabili, anche senza il numero legale, infischiandosene delle regole. Oggi invece riscopre le regole, per impedire di abrogare una norma incostituzionale, per impedire a questo consiglio di riacquistare un po' di dignità".

Il consigliere Mario Amicone entra invece nel merito: "Non sono ricevibili emendamenti all’esercizio provvisorio che modificano il bilancio - spiega - ma  l’abrogazione della stabilizzazione dei portaborse non rientra in questa categoria" E Amicone difende anche la categoria dei portaborse, bistrattata dalla stampa, descritta come una famelica masnada di raccomandati: “Ci sono portaborse di altissima competenza amministrativa che lavorano da anni con contratti a tempo determinato. Se non abroghiamo questa legge, e il blocco delle assunzioni,  sarà impossibile rinnovare i loro contratti e i gruppi consiliari non potranno lavorare, perché il personale interno non è sufficiente”. E aggiunge: "Cosa c'è di male ad essere assunti perché si gode della fiducia di un consigliere o di un assessore? Questo dovrebbe essere anzi un titolo di merito". Sulla stessa linea il consigliere Benigno D'Orazio: “Questa intangibilità dell'esercizio provvisorio  - afferma -  è un fatto di mera estetica legislativa".  

Nei banchi del centrodestra Giorgio De Matteis è invece convinto che l’esercizio provvisorio non sia emendabile e chiede alla vecchia maggioranza, prima di staccarsi opportunamente la spina, di limitarsi ad approvare sic et sempliciter l’esercizio provvisorio. 

Anche per il consigliere Donato Di Matteo l'esercizio provvisorio non è un atto emendabile, però l’esponente Pd suggerisce un compromesso che sarà poi risolutivo: " Presentiamo un'altra legge – propone -,  quella che sia, e poi ci attacchiamo gli emendamenti e li approviamo. Non è tempo per fare confusione". Gianni Melilla, forse scottato dalla non rielezione, abbandona l’aula anzi tempo. Un triste e silenzioso commiato il suo. Ultimo giorno in consiglio anche per Angelo Orlando di Rifondazione Comunista, di cui tutti in questi anni hanno sinceramente apprezzato la competenza e l'equilibrio, nel ruolo non certo agevole di presidente della commissione bilancio. Nell’ ultima giornata a palazzo dell’Emiciclo Orlando però non ha regalato una delle sue memorabili battute dotte e sferzanti.  

Bruno Evangelista di Movimento per l'Abruzzo vola invece alto: “Sto assistendo ad una realtà kafkiana – rivela -  chi ha voluto la stabilizzazione ora la  vuole abrogare. Però anche io sono pronto a votare l’abrogazione, perché il tentativo di stabilizzare i portaborse è stata una pagina nera. Come del resto l'emendamento che liberalizzava l'insediamento selvaggio degli ipermercati. Tutto fatto di nascosto. Con emendamenti infilati di straforo”. Ma nessuno ha voglia di seguire Evangelista in imbarazzanti e forse sterili retrospettive.  

Merita una menzione anche il commento di un funzionario che assisteva ai lavori del consiglio: “Possibile che non ci abbiano pensato prima al fatto che non si possono agganciare emendamenti all’esercizio provvisorio? Mio nonno quando andava a lavorare la terra si portava la zappa, non un cucchiaino..”  

Alla fine, dopo una pausa chiarificatrice, si decide di approvare a parte l'esercizio provvisorio, mentre gli emendamenti per  l'abrogazione degli articoli 24, 25 e 26 della L. 17/2008 24, 25 e 26 della L. 17/2008 la cosiddetta legge fogna e/o  stabilizzazione dei precari  e dei portaborse sono stati  agganciati ad una norma sulle accise del gas naturale, e approvati a parte.

I nuovi consiglieri e assessori potranno dunque assumere, temporaneamente s’intende,  nuovi portaborse con rapporto fiduciario, oppure confermare quelli già  in servizio.

L'assessore Giovanni  D'Amico si è  detto contrario all'abrogazione dell'articolo 24, relativo alla stabilizzazione dei lavoratori a tempo determinato e dei Co.co.co. secondo le previsioni delle Finanziarie nazionali del 2007 e 2008, e "ampiamente favorevole" alla cancellazione degli articoli 25 e 26 della stessa legge relativi all'assunzione del personale politico delle segreterie e degli assessorati, le cui posizioni non erano state previste disegno di legge presentato dalla Giunta regionale alla fine del 2007.

"Di fronte alla proposta di cancellare l'art. 24 - precisa D'Amico - ho ritenuto di dover lasciare la seduta del Consiglio regionale, non condividendo l'abrogazione dell'art. 24 per le conseguenze che ne derivano, e ritenendo che la votazione si svolgesse in violazione del regolamento non essendo conclusa l'approvazione delle legge che autorizza l'esercizio provvisorio del bilancio". Secondo l'assessore al Bilancio, la decisione di oggi del Consiglio regionale "votata su proposta del centrodestra e fortemente sostenuta dal gruppo dell'Italia dei valori, rischia di generare un possibile contenzioso da parte dei lavoratori in danno della Regione".

 Non passa invece un emendamento a firma di Castiglione, sul ripristino immediato del rilancio e rinnovo delle tessere di libera circolazione che nei giorni scorsi e' stato sospeso a tempo indeterminato con grande disagio per gli invalidi che ne beneficiavano. Se riparlerà a gennaio con il nuovo governo.

Evapora definitivamente il sogno di un posto fisso per circa mille precari della Regione. Si tratta dei precari storici della Regione con contratto a tempo determinato, dei circa 300 co.co.co., di circa 70 portaborse, di circa 700 precari delle Asl e dei precari delle aziende regionali. Molti di loro, scaduto il contratto, dovranno cercarsi un altro lavoro. Un sogno nato con una legge approvata da mani ancora  ignote, in un caotico consiglio passato alla storia ( dell’avanspettacolo, più che della storia politica),  mediante un emendamento agganciato ad una legge sugli impianti fognari. Cancellato, dopo la bocciatura del governo, con un emendamento agganciato ad una norma sul gas metano. 

L’estetica  legislativa  avrebbe la sua importanza, soprattutto quando è in ballo il destino lavorativo di tante persone.

Filippo Tronca

 

ALTRI COMMENTI POLITICI 

Pagano, capogruppo di Forza Italia: "Sara' il nuovo esecutivo a occuparsi della materia".

"Esprimo la mia soddisfazione per l'abrogazione delle norme sul precariato sciaguratamente approvate lo scorso 7 novembre dall'uscente maggioranza di centrosinistra, con una operazione 'tutti dentro', in spregio del fatto che stava per essere eletta una nuova amministrazione, che le risorse sono a zero, che si sarebbero saturati gli organici regionali per i prossimi 10 anni e facendo finta di non sapere che sulle assunzioni dei Cococo pende un'indagine delle Procure dell'Aquila e Pescara". E' il commento di Nazario Pagano, Capogruppo regionale di Forza Italia cofirmatario con Alfredo Castiglione, Capogruppo di AN, dell'emendamento che cancellava le norme sul precariato, artt. 24, 25 e 26 della l.r.17/2008 approvata dal Consiglio regionale nel corso d'una burrascosa e confusa seduta nella quale neppure s'e' capito chi realmente voto' a favore. "Come auspicato dal primo momento - conclude Pagano - sara' il nuovo esecutivo a occuparsi della materia, ma secondo risorse, necessita' e strategie e comunque all'insegna della trasparenza e della correttezza delle procedure"

Filippo Piccone,  coordinatore regionale del Pdl : Un atto di dignita'

 "La fine della legislatura regionale si chiude con un atto di dignita' che fa onore alla politica e al Consiglio regionale". Lo afferma Filippo Piccone, Coordinatore regionale del Pdl, sull'abrogazione della norma sui cosiddetti portaborse. "Ringrazio il proponente l'emendamento e tutti coloro che hanno votato a favore. Viene cancellata - secondo Piccone - un'aberrazione che tanto aveva fatto discutere e che ci aveva visti sempre contrari, tanto da sollecitare il Governo all'impugnativa. L'abrogazione odierna sono certo, sara' un buon viatico per la prossima legislatura regionale che potra' con il Presidente Chiodi e con il Pdl affrontare in maniera organica e seria le questioni del lavoro che giustamente tanto stanno a cuore agli abruzzesi"

FT



 


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