Capannolo istituzionale a Palazzo Silone: che si son detti?

07 Marzo 2009   09:15  

Che confabulavano fitti fitti, ieri a Palazzo Silone, il sindaco Cialente e Giorgio De Matteis prima con il presidente della regione Chiodi e poi con l'assessore alla sanità Venturoni?

Abbiamo provato ovviamente ad origliare, avvicinandoci con aria vaga e apparentemente distratta al capannolo istituzionale, ma ogni volta il tono delle voci si abbassava a timbri non percettibili da orecchi estranei. E così non ci resta che congetturare il possibile contenuto dell'informale incontro.

Nella primo round si sarà ovviamente discusso del ruolo dell'Aquila, presunta grande snobbata dalla Regione, secondo il presidente del consiglio comunale Carlo Benedetti, subito smentito dal sindaco e accusato di sterile campanilismo. “Il governatore Chiodi – sottolinea al contrario Cialente in una nota precedente l'incontro di ieri sera - ha ben presente i problemi del capoluogo, nei confronti del quale ripone attenzione istituzionale. Basti pensare che la prima autorità che Chiodi ha incontrato, il giorno del suo insediamento a Palazzo Centi, è stato proprio il sindaco dell’Aquila. Siamo rimasti a colloquio per diverso tempo e, a questo incontro, ne sono seguiti altri, con frequentissimi scambi epistolari, di idee e formulazione di proposte, nella consapevolezza che il momento di profonda difficoltà economica in cui si trova l’Abruzzo, e i ben noti problemi in cui è stata lasciata L’Aquila, possono essere superati unicamente con la collaborazione istituzionale”.

Il sindaco avrà dunque rinnovato a Chiodi l'invito a partecipare alla seduta del consiglio comunale nel corso della quale sarà presentato il Piano strategico. “Un contenitore di idee e progetti” lo definisce il sindaco, dentro cui qualcuno ci dovrà pur metterei soldi e non è che il Comune navighi nell'oro...

Con il sindaco Cialente c'era una preoccupata assessora alla cultura Anna Maria Ximenes. Il prossimo bilancio sarà vergato con le lacrime e il sangue, e il timore è che  ad essere immolato sull'altare del debito sanitario sarà la cultura aquilana, su cui grava la spada di Damocle di pesanti tagli. Il Comune non ha soldi, se non interviene la Regione saranno dolori per molte prestigiose istituzioni culturali del capoluogo. Insomma, avrà spiegato Cialente a Gianni Chiodi: “Io ti ho difeso dall'attacco di Carlo Benedetti, pur appartenendo ad uno schieramento politico opposto al tuo, per di più a ridosso delle elezioni ho avuto parole di grande stima nei tuoi confronti. Ma adesso non facciamo scherzi: se mi tagli i fondi alla cultura, se mi trasferisci uffici regionali da L'Aquila a Pescara, se non mi finanzi almeno gli interventi più urgenti, io che figura ci faccio?”

Poi Cialente e De Matteis si sono appartati con l'assessore alla sanità Venturoni. L'argomento del confabulare, tiriamo anche qui ad indovinare, è il futuro dell'ospedale San Salvatore su cui grava il blocco del piano di accorpamento dei reparti. Convitato di pietra,  si può ipotizzare, il sempre più solo direttore generale della Asl Roberto Marzetti, nel ruolo di agnello sacrificale di un accordo ad ampio raggio e trasversale agli schieramenti.

Filippo Tronca


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