Caporalato nel Fucino:in atto una vera guerra tra poveri

11 Maggio 2010   11:33  

Celano, Borgo strada 11, il caporale di nazionalità marocchina, procura lavoro, per fare i solchi nei campi, a 3 euro l'ora, un euro l'ora e' la sua percentuale per permettere a qualcuno di sfamarsi, forse. Ma lavorano solo i clandestini, non i regolari. Perche' loro sono piu' semplici da ricattare".

A parlare e' il segretario della Flai-Cgil Luigi Fiammata che spiega: "questo e' quanto accade nel Fucino, con la complicita' dei padroni italiani che sfruttano le persone grazie ad una ignobile legislazione italiana, che prevede il permesso di soggiorno se hai il lavoro, ma ti permette di avere un lavoro solo se hai il permesso di soggiorno. Il lavoro agricolo e' un lavoro normalmente temporaneo, e si diventa clandestini subito, anche se si e' in Italia regolarmente. E' cosi'- si chiede il sindacalista - che le imprese agricole pensano di competere sul mercato? E' cosi' che le imprese agricole che rispettano i Contratti e le Leggi accettano di essere battute nella competizione sul mercato da Imprese truffaldine ? E' cosi' che gli organi di controllo, dall'ispettorato del Lavoro alle Forze di Polizia, possono accettare che si creino nel nostro territorio situazioni di degrado e di bestiale sfruttamento potenzialmente esplosive?"

Per Fiammata "occorre intervenire subito. Perche' e' in atto una guerra vera, tra poveri. Tra migranti regolari che non vengono fatti lavorare e migranti clandestini che devono subire il ricatto, tra Lavoratori italiani disoccupati e imprese senza scrupoli che se ne fregano della qualita' e della sicurezza sul lavoro. Le Organizzazioni Sindacali FAI-FLAI-UILA e tutte le Associazioni imprenditoriali e agricole della provincia hanno sottoscritto l'8 febbraio scorso un primo Protocollo d'Intesa per lo Sviluppo del Settore Agroalimentare della Provincia di L'Aquila, ma da allora, nonostante le richieste, mai la regione Abruzzo ha ritenuto di dover convocare le Parti per discutere i contenuti di quella Intesa, e costruire quegli strumenti che sono necessari al contrasto del lavoro irregolare e alla crescita del Settore in Provincia. Abbiamo segnalato alla Direzione Provinciale del Lavoro la necessita' di svolgere una efficace azione di contrasto e di controllo del Territorio, andando a indagare le cosiddette 'cooperative senza terra' che violando le leggi fanno intermediazione abusiva di lavoro, e anche il fenomeno odioso del 'caporalato etnico', che rischia di sfuggire di mano e di creare pesanti infiltrazioni malavitose nel tessuto sociale del Fucino in particolare. Dovrebbe essere grande qui la responsabilita' sociale delle imprese nel non cercare scorciatoie, ma purtroppo nonostante gli impegni assunti dalle Associazioni Agricole, troppo spesso accade il contrario. Occorre una azione immediata, ora - conclude Fiammata - di tutti gli attori sociali e istituzionali, prima che la Provincia dell'Aquila finisca sulle cronache nazionali per episodi di barbarie che altri territori del nostro Paese hanno gia' vissuto".(AGI)

 


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