''Caso Compel: tutela del lavoro sempre ed in maniera più''

20 Settembre 2012   16:27  

Riceviamo da Emanuela Bruschi, portavoce dell'Idv Abruzzo e pubblichiamo.

''È indecoroso leggere dalle pagine sulla stampa che ‘‘dei lavoratori in questa città non importa niente a nessuno’’ , che “il lavoro non è una priorità’’ e per conclusione “ .. si salvi chi può !” – anche solo se queste fossero parole dette in un momento di rabbia e di sfogo.

Non si può lasciare indifferentemente ognuno alle sue sorti e alla legge del si salvi chi può e come può.

L’indifferenza della società non porta a niente di buono e la politica e le istituzioni non hanno senso se non si battono insieme per i problemi del territorio e soprattutto per un tema come quello del lavoro.

Bisogna cominciare ad essere protezionistici nelle aree e nei settori dove ce ne è più bisogno: nella tutela delle realtà locali in primo luogo, e nella preferenza e salvaguardia delle competenze locali poi, cercando di spingere nella ferma imposizione di assunzioni di forze lavorative autoctone al momento dell’insediamento di quelle seppur minime aziende che arrivano nella nostra provincia, o almeno garantendo una percentuale di queste assunzioni sul totale.

Questi erano chiari spunti presenti nel nostro programma politico e che potrebbero realizzarsi puntando proprio sulla forza di negoziazione che le autorità dovrebbero avere.

Non è possibile poi che l’unica forma di lavoro che si possa offrire a questo territorio siano i call center: non siamo un popolo né di pastori né di telefonisti e la realtà universitaria che abbiamo lo dimostra!

Bisogna cominciare a prendere provvedimenti seri per creare occupazione per i giovani (e meno giovani) altrimenti non avremo veramente più nessun motivo per rimanere in questo territorio, perché le case, senza lavoro , non sono una motivazione sufficiente!

Dobbiamo aprirci al turismo e al commercio e dobbiamo assolutamente mantenere le realtà lavorative presenti, facendo rispettare precedenti accordi e promuovendo l’apertura di altri tavoli tecnici per sostenere la situazione occupazionale.

Anche se non di sua competenza il Sindaco dovrà svolgere la sua funzione politica e quella di orientamento e rappresentanza con altri organi quali la Regione, la Provincia ed il Ministero del Lavoro, affinchè si risolva subito il problema del riconoscimento della CIG.

Tutte le Istituzioni devono partecipare insieme alla difesa del territorio, superando i problemi dell’attribuzione delle competenze e dei ruoli e tenendo presente un unico obiettivo: la difesa dei lavoratori.

Inoltre, mi stupisce che dopo aver letto per mesi ogni giorno interventi sul ‘concorsone’ e sulla tutela dei precari ora non ci sia la stessa preoccupazione e disponibilità di tutti su come intervenire a sostegno questi lavoratori, come se ci fossero lavoratori di serie A e di serie B!

L’attenzione deve essere sempre viva per tutte le categorie, indipendentemente dai settori di appartenenza (pubblico o privato) ed a tutti i livelli di professionalità svolta. È in questo che la viene fuori la capacità di governo ed il ruolo della politica, nel fare squadra coesi verso la risoluzione dei problemi.''


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