Caso De Fanis, la Procura smonta l'accusa: "Non tentò di uccidere la moglie". Chiesta archiviazione

Non sono stati rinvenuti elementi di comprova

06 Novembre 2014   10:17  

A quasi un anno dallo scoppio del caso che lo vide finire accusato di concussione, truffa e peculato in un presunto giro di tangenti, per l'ex assessore regionale alla Cultura Luigi De Fanis sembra destinata a cadere un'ulteriore accusa, ancor più grave.

Il sostituto procuratore del tribunale di Lanciano Rosaria Vecchi, titolare di tale filone dell'inchiesta, ha chiesto l'archiviazione del procedimento intrapreso a seguito delle dichiarazioni rilasciate all'epoca dalla sua ex segretaria Lucia Zingariello, che sostenne come l'ex assessore avrebbe voluto uccidere la moglie Rosanna Ranieri.

Il magistrato non ha rinvenuto elementi in grado di comprovare che De Fanis avrebbe meditato di uccidere la consorte, avanzando dunque la richiesta di archiviazione che dovrà comunque essere ora sottoposta al giudizio del gip. A margine della richiesta, inoltre, si è appreso che la Procura di Pescara ha chiesto la prosecuzione delle indagini nello scorso aprile e i termini sono in scadenza.

Nell'ambito di tale filone d'inchiesta era stata ascoltata lo scorso gennaio anche la moglie di De Fanis, che dal canto proprio aveva dichiarato ai magistrati di non aver mai temuto per la sua vita e di non credere alle accuse di tentato omicidio, definendole "il tentativo di distruggere un uomo".


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