Caso Englaro e testamento biologico: la storia infinita

Papà Beppino indagato per omicidio

28 Febbraio 2009   11:30  
Rischia di slittare ancora la discussione parlamentare sul delicato e quanto mai scottante tema del testamento biologico. Ad affermarlo il presidente del Senato Renato Schifani, che in una dichiarazione rilasciata ai giornalisti, a margine di un convegno promosso dalla Luiss a Palazzo Giustiniani, ha affermato: "Sul testamento biologico e' auspicabile raggiungere una soluzione condivisa e per questo, se serve, la discussione del ddl Calabro', incardinata in aula per il prossimo 5 marzo, puo' anche slittare. "se si tratta di dover lavorare qualche settimana in piu' in commissione - ha aggiunto Schifani- per garantire ampiezza di dibattito e di confronto per l'elaborazione di un testo il piu' largamente condiviso, che approdi in Aula con il relatore, sara' fatto un bel lavoro".

Riguardo al biotestamento il Presidente del Senato ha anche evidenziato l'instaurarsi di una sorta di recente alleanza tra maggioranza e governo ombra, tale da far sperare in una linea legislativa condivisa: "L'opposizione si e' impegnata perche' arrivi in Aula il testo base. Credo alla parola della presidente Finocchiaro, e' una persona che mantiene gli impegni".

L'opposizione tuttavia non sembra essere dello stesso avviso quando si parla di “impegno comune e intesa” con la maggioranza. Dalla dichiarazione che ha rilasciato ieri alla stampa la Finocchiaro sembrano vi siano, in seno al governo, questioni che vanno ben oltre i tempi tecnici della discussione: "Non ho problemi a concordare con quanto affermato oggi dal presidente del Senato Schifani sui tempi della discussione in commissione sul testamento biologico- afferma la capogruppo al Senato del Pd- Non è qualche giorno in più di lavoro in commissione Sanità, utile anche a un maggiore approfondimento, viste le contraddizioni che si sono aperte nella maggioranza, che impedirà che si arrivi presto alla discussione in Aula del provvedimento. Quello che è certo - aggiunge però la Finocchiaro - è che non possono essere i problemi che agitano la maggioranza ad impedire di arrivare all'approvazione in tempi certi di una legge sul testamento biologico. Ci siamo impegnati solennemente, maggioranza e opposizione, ad arrivare a questo risultato. Se il Pdl ora non vuole più la legge - conclude la senatrice - si assuma le proprie responsabilità e lo dica".

Ottiche trasversali. Una cosa è certa, quando si parla di testamento biologico il colore politico non ha più molto senso. Basti pensare alla posizione assunta dall'ex leader della Margherita Rutelli qualche giorno fa: in disaccordo con l'opposizione di cui pure dice di far parte ha proposto un emendamento che ha inorridito entrambe le parti politiche: lasciare che sia il medico a decidere se interrompere o meno l'alimentazione forzata, bypassando il diritto all'autodeterminazione del paziente (la cosiddetta "terza via") non dev'essere stata una mossa particolarmente brillante. A dimostrarlo il polverone di polemiche partite dai giornali e dagli stessi esponenti del Pd, preoccupati che il Rutellone nazionale volesse infliggere il colpo di grazia ad una colazione già duramente  provata dalla perdita del suo fondatore e da un narcisismo di fondo che le impedisce di rappresentare con forza e passione le istanze degli elettori.  

Anche l'incubo dei fannulloni, Renato Brunetta, sembra essersi espresso questa volta con particolare audacia e indipendenza dal gruppo di appartenenza, dichiarando come in questo caso sia importante ascoltare gli italiani, invece di piegarsi alla direzione del vento:" Non dobbiamo avere paura dei temi difficili come la bioetica e non dobbiamo infilarci in fondamentalismi che la gente non capisce -ha affermato il Ministro della Funzione pubblica- Dobbiamo ascoltare il Paese perchè non sempre lo facciamo. Quello che serve - ha aggiunto - è una legge flessibile, come si direbbe nel mondo anglosassone una 'soft law', una legge che poi si può declinare intercettando gli umori della gente".

BEPPINO ENGLARO ACCUSATO DI OMICIDIO VOLONTARIO AGGRAVATO

Intanto il caso Englaro continua a far notizia, stimolando discussioni e riflessioni esistenziali negli ambiti più disparati. Nella Capitale la vicenda E.E. imperversa dovunque. Dallo spettacolo di Grillo alla performance teatrale di Max Giusti passando per il palco della Cgil: la storia di Eluana apre tutte le porte,  attraversando  le innumerevoli anime di questa folle società italiana. Nelle tre occasioni citate, il pensiero espresso a riguardo della triste vicenda è facilmente intuibile: libertà all'individuo e onore a papà Beppino che ha combattuto strenuamente e alla luce del giorno affinchè la figlia fosse liberata da un corpo irrimediabilmente sconnesso dalla propria coscienza.

Ma c'è chi la pensa diversamente, e addirittura vorrebbe il Signor Englaro dietro le sbarre. Così con l'ipotesi di omicidio volontario aggravato la Procura di Udine ha iscritto nel registro degli indagati il padre di Eluana, il primario anestesista Amato De Monte ed i 12 infermieri che attraverso l'associazione "Per Eluana" hanno eseguito il protocollo di interruzione dell' alimentazione e dell'idratazione forzate.

"Un atto dovuto", ha riferito il procuratore Antonio Biancardi. L'indagine è stata avviata  dopo "le numerosissime, specifiche, anche nominativamente, denunce inviate o presentate a questo ufficio da parte di cittadini, tutti identificati e identificabili". "L'iscrizione - ha evidenziato Biancardi - e' avvenuta solo in questi ultimi giorni per la necessita' di separare le specifiche denunce verso le persone, dai pure numerosissimi esposti, a volte deliranti, privi tuttavia di rilevanza penale o di precise accuse".

“Siamo tranquilli - ha commentato Giuseppe Campeis, legale della famiglia Englaro e del dottor De Monte - perché in un certo qual modo questa azione del procuratore era prevista. Questo atto ci permette ora di poter svolgere meglio le nostre attività difensive in contraddittorio".



GDC

 

 


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore