Cave, petrolio, Santoro e lana caprina al consiglio regionale

Cronache dall'Emiciclo

01 Settembre 2008   14:49  

 Marini-D'Alfonso uno a zero: Il consiglio regionale è tornato a riunirsi nel primo pomeriggio. ll presidente Roselli ha subito annunciato il ritiro del punto all'ordine del giorno relativo all'abrogazione della legge-anti-sindaci. L'assessore Donato Di Matteo nega spaccature all'interno del Pd e difende il tentativo fallito di abrogare la legge. Esulta l'opposizione, ma anche l'ala sinistra della maggioranza. Insistenti le voci di una singolar tenzone consumata tra Franco Marini e Luciano D'Alfonso all'interno del Pd, e che ha visto la vittoria dell'ex presidente del Senato.

L'Abruzzo, Santoro e il Burundi. Per tutta la mattinata si è aggirata per palazzo dell'Emiciclo una troupe di Anno zero. Non è una buona notizia per la reputazione dell'Abruzzo. Non erano qui per parlare della bellezza del Gran Sasso e di Celestino V, ma dello scandalo sanità che ha travolto una classe politica. I consiglieri non sembrano turbarsene più di tanto. C'è anche una delegazione del governo del Burundi. Osservano e fanno parecchie domande all'interprete che li accompagna. Non è dato a sapere l'oggetto del  loro interesse e della loro curiosità.

Caviamo almeno un ragno dal buco...A seguire la seduta pomeridiana, ma, è il caso di dire, il consiglio per molte ore non è in grado di cavare un ragno dl buco. Il consigliere dei Verdi Caporale presenta un emendamento volto ad impegnare il consiglio ad approvare entro 18 mesi il Piano cave, e bloccare nell'attesa la realizzazione di nuove attività estrattive.

Non si può fare... Risponde l'opposizione con Benigno D'Orazio di Forza Italia: “Siamo un consiglio sciolto, non ne abbiamo facoltà. Non c'è nemmeno l'assessore competente. Se per tre anni non si è fatto nulla sulle cave possiamo aspettare altri due mesi"

Non fate i mammasantissima...Alfredo Castiglione entra invece nel merito del provvedimento: “L'attività estrattiva è un settore importante della nostra economia. Ingessare il settore significa mettere in crisi decine di imprese che danno lavoro a centinaia di lavoratori". E conclude: "Rimandiamo tutto e confrontiamoci con imprese e sindacati ed enti locali. Non fate come sempre i mammasantissima!".

Buona sollecitazione. Augusto Di Stanislao dell'Italia dei valori è d'accordo con l'opposizione: "Quello sulle cave non è un provvedimento indifferibile ed urgente. Meglio ritirarlo." Apprezza però la sollecitazione del consigliere Caporale.

Non Toto è possibile.. Caporale cerca di spiegarsi meglio “Abbiamo discusso di cave per tre anni. Il turismo montano è aumentato del 10%. Le cave realizzate in modo indiscriminato possono compromettere questi risultati. Chiedo solo che la giunta regionale si impegni a portare in consiglio entro 18 mesi un piano cave. Si può fare”.  Alla fine però Caporale prende atto che no, non si può fare, perchè non ci sono i numeri e perchè evidentemente la lobby delle cave, Carlo Toto ne fa parte, ha un notevole peso elettorale e pure bipartisan. Il  progetto di legge viene ritirato.  Caporale chiede che almeno si affronti  la  questione del Centro oli di Ortona.

Si può fare?  Non si può fare? Che si fa?
A seguire un estenuante dibattito su cosa può o non può fare un consiglio formalmente sciolto e che secondo statuto può affrontare solo questioni di normale amministrazione o di straordinaria e indifferibile urgenza. Dopo una serie di interventi su questioni di lana caprina, Gianni Melilla di Sinistra democratica sbotta: "Troviamo unanimità almeno su alcune priorità! La gente ha bisogno di risposte, ci sono provvedimenti che non possono aspettare, il Centro oli è uno di questi, la stabilizzazione dei precari della Asl un altro.  Melilla  regala il miglior aforisma della giornata. “Se uno è morso dalla tarantola, poi ha paura anche delle lucertole”. Ovvero: vabbè che si rischiano le sveltine di fine legislatura, ma se il consiglio si riunisce, dovrà pur decidere qualcosa...

Finalmente si lavora! Quando meno te l'aspetti , il ritmo di produzione del consiglio subisce, nel tardo pomeriggio una significativa accelerazione. Si procede infatti all'approvazione di una risoluzione che impegna la giunta a promuove gli atti necessari per favorire la stabilizzazione dei 700 precari delle Asl che rischiano il posto. In particolare si decide la convocazione di una conferenza dei capigruppo aperta, alla presenza del commissario ad acta della Sanità, Gino Redigolo, per definire e monitorare termini e tempi della stabilizzazione dei precari prevista nel Piano Sanitario regionale approvato nello scorso marzo.  La Giunta regionale d'Abruzzo si impegna poi a promuovere gli atti necessari a revocare i provvedimenti di diniego alle autorizzazioni per l'avvio delle procedure di stabilizzazione, emettere un provvedimento per riaprire i termini della presentazione dei piani di stabilizzazione, autorizzare le Asl alla sottoscrizione o alla proroga dei contratti a tempo determinato, fino alla stabilizzazione, autorizzare le proroghe dei co.co.co fino all'espletamento dei bandi di stabilizzazione. La delegazione di precari, che per tutto il giorno ha presenziato i lavori minacciando manifestazioni di protesta, ha lasciato Palazzo dell'Emiciclo, con una speranza in più.

Il Centro oli non s'ha da fare... Subito dopo si approva l'  emendamento alla Legge di tutela della costa teatina: con esso si circoscrive il divieto di insediamenti industriali definiti “insalubri” nelle aree agricole della costa teatina, alle sole attività petrolifere, divieto che vale fino al dicembre 2009. Un provvedimento pensato insomma per bloccare il progetto del Centro oli di Ortona. Questa volta il centro sinistra vota unito e compatto e l'emendamento passa a larga maggioranza. Con la benedizione della Confindustria, che chiedeva da tempo una  mitigazione della legge e  dei vescovi,  che tra il vino buono e il petrolio hanno scelto il primo. Nel provvedimento si dispone che "é tassativamente vietato l'insediamento di industrie che svolgano attività di prospezione, ricerca estrazione, coltivazione e lavorazione di idrocarburi". In base all'emendamento - presentato dal consigliere del Movimento per l'Abruzzo, Bruno Evangelista - per questo tipo di industrie è vietato fino al 31 dicembre 2009 "il rilascio di permesso a costruire ". La disciplina degli insediamenti sarà valutata da un piano urbanistico che la Regione dovrà adottare entro il dicembre 2009. Come ha sottolineato Evangelista è invece possibile l'insediamento di attività industriali di altro tipo.

Filippo Tronca

 

GLI ALTRI SERVIZI TG  SUL CONSIGLIO REGIONALE DEL 30 SETTEMBRE

 

1) La seduta del consiglio della mattina

2) Interviste a Marco Gelmini, segretario di Rifondazione comunista e Augusto Di Stanislao, consigliere regionale dell'Idv, che alla viglia del consiglio affilano le armi contro l'intenzione da parte del Pd di abrogare la legge 51, e non risparmiano reciproche aperture di credito.Interviste poi agli esponenti di opposizione Angelo Di Paolo  (Dc),  Giorgio De Matteis, Nazario Pagano ( Forza Italia), che sparano bordate contro la maggioranza. Al senatore Fabrizio Di Stefano, senatore del popolo delle libertà,  che rinnova la sua contrarietà al Centro Oli e parla di candidature. (Mpa),

3) Il consigliere comunale Enzo Lombardi (Fi) contro gli uffici regionali che saranno inaugurati a Pescara sabato prossimo: uno scippo al capoluogo e uno spreco di denaro.

4) I precari delle Asl abruzzesi protestano chiedendo la loro stabilizzazione.




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