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Da questa notte 100 corpi luce illumineranno la torre campanaria della Cattedrale di Atri. Un progetto degno della bellezza di uno dei siti monumentali più importanti d’Abruzzo, fortemente voluto dall’amministrazione Astolfi e realizzato grazie al contributo più che mai determinante della Fondazione Tercas. L'opera pubblica è stata progettata dall'Ing. Erminio De Lauretiis, i lavori sono stati eseguiti dalla LSP di Losacco Massimo.
“Dopo la messa della natività e la benedizione del bambinello del presepe vivente – dice Domenico Felicione - si accenderanno quelle luci che la cittadinanza aspettava da anni e che, finalmente, renderanno giustizia alla torre campanaria più alta della regione”.
Uno spettaccolo nello spettacolo che valorizzerà l’elegante campanile costruito in due fasi che con i suoi 54 metri e mezzo sarà visibile anche dalla costa.
Si chiude così un cerchio che ha visto prima il restauro degli spazi che ospitano le campane e la verifica delle campane stesse ed ora, invece, si riaccendono le luci su quella Torre che era al buio da quasi dieci anni.
“A differenza di quello precedente – continua Felicione - che aveva pochissimi fari, l'attuale illuminazione ha visto il totale rifacimento del sistema; circa 100 corpi illuminanti valorizzeranno da più parti il campanile finito di costruire da Antonio Da lodi nella seconda metà del XV secolo. Noi abruzzesi dobbiamo a lui, infatti, la parte più alta del campanile atriano e le parti terminali dei più bei campanili del Teramano e del Chietino. Scelte tecniche ed estetiche che destano ancora meraviglia e ammirazione per la perfezione stilistica che ha superato il giudizio del tempo e per la solidità delle costruzioni che hanno resistito anche ai ben noti terremoti in Abruzzo.